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[Per la Madonna Da A, l, - l’Opera della Divina Provvidenza - 19 Febbraio 1913

Antico alunno Missionario

È con immenso giubilo che diamo il ritratto di un nostro antico alunno della Casa della Divina Provvidenza di Tortona, il quale è partito in questi giorni, Missionario in Cina.

Egli è Garrè, il nostro caro Garrè, che gli antichi allievi certamente ricorderanno.

Lui benedetto! benedetti i suoi passi che evangelizzeranno la pace!

Prima di lasciare l'Italia volle venire a dire una S. Messa avanti alla Madonna Santissima della Divina Provvidenza che sotto il suo manto celeste lo aveva accolto fanciullo, e gli crebbe in cuore la sublime vocazione all'apostolato della fede cattolica.

Il nostro caro Don Garrè deve avere pianto ai piedi della Santa Madonna, tutta bruna, ma tanto devota! Oh quanti soavi ricordi! Egli certo deve aver pregato per tutti, anche pei suoi antichi compagni, pei suoi insegnanti, pei nostri antichi Chierici, di cui non pochi sono Parroci stimati e amati in tanti paesi della Diocesi, e fuori! Garrè ha pianto, ed ha fatto piangere chi lo aveva visto fanciullo venire dalla sua valle romita di S. Bartolomeo: chi lo aveva visto giovanetto pio e studioso e sempre ilare; chi ora lo rivedeva Sacerdote, dopo tanto tempo; ma sempre lui, colla sua fede, coll'anima ardente, con tutta la stoffa del Missionario! E chi non si sarebbe commosso? Era l'antico alunno, era un figlio che veniva a licenziarsi dalla Sua Madre, dalla Madonna Santissima, per andarsene, portato dalla Mano del Signore, in terre lontane dalla terra che lo vide nascere, a predicarvi il Santo Vangelo, a portare la Fede a popoli che non lo conoscono, che forse gli daranno la morte! Chi non avrebbe pianto, pensando che quelle mani si sarebbero alzate pacificamente a versare il battesimo su tanti innocenti bambini, abbandonati o gettati in pascolo agli animali da genitori inumani? Che quelle mani benedette avrebbero aperto la porta del Paradiso a migliaia e migliaia d'anime tuttora nelle tenebre della idolatria e del vizio?

Egli parlò più volte ai nostri cari giovani, ricordando gli anni belli, pieni di fede, di serenità, di studio, trascorsi nella Casa della Divina Provvidenza.
















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Parlò ai nostri carissimi Chierici, lasciando in tutti il più caro ricordo, e tutti animando a darsi a Dio, ad amare il Signore e la Santissima Vergine, ed a prepararsi...

E i giovani hanno voluto dare anche il loro piccolo obolo al Missionario, perché così comprasse per essi qualche infelice bambino, e lo crescesse cristiano. E lo hanno accompagnato coi voti più fervidi, e ancora adesso e sempre pregheranno la Madonna Santissima per lui, pel loro collega più anziano, che la Madonna della Divina Provvidenza accompagni e conforti sempre e ne faccia un Santo Missionario e un Martire!

Oh noi felici! Felice e benedetta la Casa della Divina Provvidenza di Tortona da cui escono dei Missionari!

E chissà che qualche giorno non abbiamo ad accogliere qualche nostro Martire?

Il cuore veramente ce lo dice.

Allora, sull'altare della nostra Santissima Madre della Provvidenza, invece delle usuali palme di fiori, alzeremo commossi dei santi reliquiarî; saranno palme veramente imporporate dal sangue versato per Gesù Cristo e per le anime dai Missionari della Provvidenza: saranno le palme gloriose dei nostri eroi, dei nostri Martiri!

E sarà il giorno più bello della nostra vita!