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[Per la Madonna Da A. l, - Opera della Divina Provvidenza, - 19 Maggio 1913]
Pellegrinaggio tortonese del 1913 ai piedi di Maria Santissima
La voce della Chiesa, che ci invita a levare i cuori in alto, a pregare, ad onorare la Madre Santissima di Dio in questo mese di fiori e di luce, è come un'onda di balsamo refrigerante sull'ardore delle umane passioni.
E la voce della Chiesa è voce di civiltà che si nutre di amore e vive di gentili costumi: è voce di carità, che annuncia alle genti non essere spenta la fiamma accesa da Gesù tra gli uomini: è voce viva e vera della umanità, da poiché non è possibile che l'uomo trascini la vita tra gli studi dell'odio, tra la violenza della rapina e le passioni sanguinarie di lotte fraterne, tra i propositi truci della distruzione e della morte.
Pace dunque, o fratelli, e andiamo a Maria! Stringiamoci ai miti altari della dolcissima Madonna del Paradiso, e preghiamo.
Il mondo, ridendo di noi, farà ciò ch'è suo mestiere.
Noi, pregando per noi e per lui, compiremo ciò che è nostro elementare dovere di cristiani e di figli di Maria; ci fortificheremo nello spirito: ci formeremo ad un lavoro che sarà gradito a Dio e da Dio benedetto e fatto duraturo; e affretteremo il giorno della restaurazione cristiana, della libertà e della pace alla Chiesa.
Oh! è specialmente alla Madonna che Gesù Dio e Redentore nostro, ha affidata l'opera della pace universale del mondo, né altri la potrebbe compiere meglio di Lei.
Ed io ho dovuto piangere di tenerissima gioia, quando molti anni fa, visitando la prima volta il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, vidi che l'anima pia di Bartolo Longo aveva tapezzati i muri e le colonne della Basilica di Evviva a Maria SS. Regina della pace! e anche le pareti degli Ospizi dei figli dei carcerati e tutte le vie della nuova Pompei erano tappezzate evviva a Maria SS., Regina di pace!
Oh si! Essa, che è la Madre di Gesù. Principe e Re della Pace, può ben dare alla società convulsa e alla Chiesa la pace sospirata. Preghiamola pieni di confidenza filiale: preghiamola umilmente, ma con tutto lo slancio dell'amore di figli, e la nostra Madre ci esaudirà!
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E tutto il lavoro per la nostra riforma interiore, e il lavoro a bene della gioventù o del popolo, mettiamolo tutto, insieme con noi stessi nelle mani della Madonna, se vogliamo compiere la volontà del Signore, e riuscire davvero a qualche cosa per la divina gloria e per la salute delle anime.
Diversamente le nostre fatiche, la nostra azione sarà lavoro vano, perché non avrà la benedizione di Dio.
E non ismoderemo per la fiducia nelle nostre opere, piccoli e deboli come siamo: e la nostra sarà vita di opere vive di carità di Dio e del prossimo, a base di annegazione di noi medesimi e di vita mortificata e crocefissa e nascosa con Cristo Dio nostro.
E allora la pietà e la vita interiore e spirituale saranno la base di ogni nostro lavoro, e la parola di Gesù Cristo e del suo Vicario le direttive di ogni nostra attività.
E allora si che il Signore sarà con noi, e sarà con noi la vittoria del Signore, che vincerà nella misericordia e nella pace e sovra di noi sempre ribelli e mai convertiti pienamente, e anche sovra di tutti quei nostri fratelli che ora vivono lontani dal suo Cuore, e che forse sono meno colpevoli di noi, e che a lui si rivolgeranno pentiti!
E la vittoria rimarrà non alla prepotenza della forza o della empietà: ma alla fede operosa, alla Chiesa Santa di Dio, che è la Chiesa di Roma e del Papa, come ha promesso il Signore quando disse: le porte dell'inferno non prevarranno giammai!
E se così pregheremo, e se così lavoreremo, da figli umili della Chiesa, sarà abbreviato il tempo delle nostre prove sicuramente, poiché la Madonna è Madre buona, e piange dei nostri dolori!
La preghiera non è solo il vincolo della carità fra di noi; ma è pure il segreto delle nostre vittorie. Pelanto insegna, e a San Pietro un Angelo spezzò le catene della prigionia, quando tutta la Chiesa pregava per lui.
È maggio, è il mese della Madonna: preghiamo la Madonna!
E, domani, troveremo volta dal soffio di Dio un'altra pagina del volume della nostra storia, e vi leggeremo, come fatti di cronaca, quelli che al presente ci sembrano i problemi più ardui del tempo: e la libertà della Chiesa e la redenzione economica degli umili.
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E la luce bianca, che a fasci si sprigionerà da quella pagina gloriosa, saluterà ancora una volta il Vicario di Gesù sulla terra: padre della vera libertà e restauratore in Cristo
della pace.