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[Per la Madonna  Da A. l, l’Opera della Divina Provvidenza - 29 aprile 1917]

Moriamur pro Regina nostra Maria!

L'Imperatrice Maria Teresa, indegnamente perseguitata, fuggì in Ungheria, e convocata a Presburgo un'assemblea di grandi, con voce commovente disse loro: «Abbandonata dagli amici, perseguitata dai nemici: non ho altra difesa che la vostra fedeltà e il vostro coraggio. Eccovi mio figlio! Siamo nelle vostre mani!»

Alla vista della loro giovane e sfortunata regina e del tenero bambino che teneva in braccio, gli Ungheresi, profondamente commossi, sguainarono le spade gridando: moriamur pro Rege nostro Maria Theresia!

Si corre alle armi, e un formidabile esercito di vittoria in vittoria riconduce Maria Teresa col figlio sul trono avito.

Questa scena memoranda ci fa pensare a un'altra ben più degna Regina e tenera Madre, anch'essa oggidì abbandonata e perseguitata da molti.

Ci sembra di vedere l'augusta Regina del Cielo, Maria Santissima, col suo Gesù in braccio che piangendo se ne vada, costretta ad abbandonare molte anime, e ad uscire da molte famiglie dove aveva posto il suo trono d'amore.

E perché? - Perché molti non si curano più di Lei né del Figlio suo, anzi con una vita indifferente, miscredente, viziosa Le muovono guerra spietata.

Si vive nell'ignoranza religiosa: si lasciano crescere i figli senza curarsi della loro anima.

Gran parte della nostra gioventù sa chi fu Mazzini, sa chi fu Garibaldi; sa dirvi dei fratelli Cairoli, dei fratelli Bandiera: sa chi sono i primi corridori d'Italia, di Francia ecc.: la scuola dello Stato ci ha pensato: i giornali dello Sport ci hanno pensato; ma molta gioventù oggi ignora non dico la Storia Sacra, non dico il Catechismo, ma chi sia Maria Vergine, chi sia Gesù Cristo!

Chi scrive queste umili righe confessa e ha confessato anche molti soldati, specialmente in certe regioni d'Italia.

Dio mio che ignoranza! Quanti che non hanno fatto la prima Comunione: quanti che non sanno il Pater Noster! quanti che nulla sanno di religione o più nulla ne ricordano, e non si sa da che parte cominciare e come poterli assolvere!

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E in alta Italia? - Si bestemmia come Turchi: si ride della Chiesa con quel riso beffardo proprio degli increduli e dei libertini: contro i preti e contro il Papa ogni scherno, ogni vilipendio, ogni più stupida calunnia anche per le pubbliche stampe! Molte famiglie tutto sono, eccettoché cristiane: molti individui di cristiano non hanno più che il Battesimo, e perché non possono levarselo.

E la guerra, questa immane guerra, in genere, non ha finora migliorato i costumi, non ha migliorato niente: noi preti non illudiamoci!

Or tutti costoro che altro fanno, se non mettere ingratamente al bando l'augusta Regina del Cielo e Gesù Suo Divin Figlio?

In tal modo abbandonata e trattata l'amabilissima Regina, con in braccio il suo diletto Gesù, si rivolge ai figli suoi, alle figlie sue divote e tutti invita a prendere le sue difese.

A voi in modo particolare s'indirizza, o poveri figli della Divina Provvidenza: a voi, buoni amici e devoti della Madonna, Benefattori e Benefattrici nostre; a voi, o padri e madri di famiglia: educatori ed educatrici della gioventù: Superiori di Comunità: a voi soldati d'Italia, e anche a voi, o miei cari orfani di guerra. A noi tutti dice: «Abbandonata, bestemmiata e vilipesa, deh! pietà vi prenda di me e del mio Gesù. Fate che io possa riportare Cristo a regnare nei vostri cuori, nelle vostre case, e riavrete la fede, la concordia e tesori di consolazioni e di grazie».

Regni Cristo nella vita pubblica e privata, e una gran misericordia si compirà sulla nazione. Dio chiama l'Italia ad una grande missione nel mondo: si riconcili l'Italia col Papato, e la Croce si alzerà sul suo cielo, simbolo di pace, di umiltà, di fratellanza dei popoli, e un'era novella di religiosa e civile grandezza, di operosità feconda, di progresso e di gloria si aprirà davanti a lei.

Fatemi conoscere ai vostri figli, pare aggiunga Maria SS.: insegnate loro chi io sono, quanto maternamente dolce è l'amor mio e quanto valido il mio potere a sollievo di quelli che mi invocano. E voi, o Sacerdoti, conducete a me tutti i figli traviati! Li desidero, li voglio tutti: vorrei abbracciarli, salvarli tutti!

Sono la Madre del Signore, Madre di misericordia. la Madre dei poveri peccatori: che io possa stringerli al mio cuore! Che tutti sul mio cuore trovino Gesù Cristo.

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«Chi trova me, trova la vita, e attinge la salute dal Signore».

O anima, ascolta il commovente invito che a me, a te, che a tutti noi poveretti rivolge oggi la nostra dolcissima Regina e Madre!

E, pieno il petto di santo amore, diciamole: dominari nostri, Tu et Filius tuus!

Tu col Figlio tuo, regna sopra di noi, o Maria! E promettiamole che, se farà d'uopo, non solo la mente e il cuore consacreremo a Lei, ma profonderemo generosi il sangue e la

vita, esclamando ancor noi con i prodi Ungheresi: moriamo per Maria nostra Regina! Moriamur pro Regina nostra Maria!

Siamo a Maggio: il mese dei fiori, il mese di Maria!

Quale occasione più propizia per consacrarci a si amabilissima Madre?

Figli e alunni della Divina Provvidenza, l'umile nostro istituto è come un figliuolino di Maria: esso sta sotto le ali della Provvidenza di Dio e nelle mani della Madonna: che Maria SS. sia sempre la nostra Madre!

Cari Benefattori e Benefattrici, cari lettori, che vivete in tanta trepidazione per i nostri soldati e per i futuri destini della nostra amata Patria, preghiamo e preghiamo!

Facciamo penitenza e convertiamoci sinceramente al Signore.

Iddio vuole un popolo corretto dai dolori della guerra: Dio vuole una vita non di orgoglio ma di umiltà, una vita più cristiana, vita non di odio, ma tutta di carità. E la carità di Gesù Cristo, ricoprendo i nostri peccati, lenirà, anzi farà dolci anche i nostri dolori.

Siamo a Maggio: preghiamo, o fratelli, la Madonna.

Mai forse come oggi la nostra patria ha avuto più bisogno che la tenerissima Mamma del cielo stenda su di essa il suo manto!