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[Minuta]

[Pasqua 19 Marzo 1935]

Amici,

Quel po’ di predica che son solito farVi, la volete subito o in fine a o devo farvela dopo? Meglio subito non è vero? il bene, se si può fare, non si deve mai differire: son prete e i preti devono sempre e in tutti i modi predicare lo sapete.

Dunque, attenti, sarò breve, ma attenti tutti, che comincio.

Amici miei, la predica è finita Gesù è  risorto per essere il divino nostro lievito, Alleluja!

Redenti e purificati per la virtù di Lui, manteniamoci azzimi in ogni onestà e illibatezza di vita cristiana sì che tutta la nostra vita sia veramente cristiana, arda e splenda della carità e luce di Cristo e di Lui viva e incenda. Alleluja!

Poiché non siamo nati alla tristezza e alla morte, ma alla felicità letizia, alla vita e alla resurrezione con Cristo!

Allelja! Alleluja! Alleluja! Ecco, la predica già è  finita. Vedete che sono anch’io galantuomo, ma un po’ diverso da quei certi galantuomini che s’incontrano nel Manzoni.  


Scenda a Voi in questa Pasqua, una grande parola confortatrice o Uomini Cattolici!

Voi, o Uomini Cattolici, siete per la famiglia e per la vostra Patria un vero pegno di salute, di prosperità e di gloria.

Tutti i veri amanti della religione e della patria salutano con gioia la vostra Unione. Amate il dovere e il sacrificio. E molto da Voi la Chiesa e l’Argentina aspettano.