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[Minuta]

Tortona, 25 Aprile 1918.

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Riservata alla Persona

Caro Sigr. Economo, [Ravazzano]

Ho ricevuto jeri sera la Sua gradita lettera, di cui La ringrazio,- Le avrei risposto subito, ma ebbi una riunione fuori di casa, che finì tardi, e non potei.

Se nella forma o nella sostanza ho mancato a parlarLe l’altro jeri così, con sincerità di cuore e con affetto in Gesù Cristo Le chiedo perdono.

È per me una gioia nel Signore poter fare questo atto.

Ho creduto doverLe parlare direttamente per evitare e non scrivere o mandare dei terzi per troncare ogni possibile equivoco.

Ho l’anima profondamente addolorata per Lei, e per ogni equivoco o intoppo al bene non glie lo nascondo. Lei non me ne faccia una colpa. Non Le serbo nessun rancore del Suo atteggiamento verso questa Casa, per grazia del Signore, - prego anzi sempre e faccio pregare per Lei.

Però non so come Lei possa continuare ad andare avanti e continuare a celebrare messa per i tribunali, dal momento che mi scrive che si è messo senza sotto intesi a disposizione di Mgr. Vescovo, che non vuole che si vada per i tribunali.

Creda, se non amassi fraternamente l’anima Sua e anche il Suo Istituto, non Le parlerei così chiaro. Le ripeto che io fui e sono sempre nelle mani del Vescovo interamente...       



















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Tortona, 25 Aprile 1918.


Riservata


Caro Signor Economo


Ho ricevuto jeri sera la Sua gradita lettera, di cui La ringrazio di cuore. Avrei voluto risponder subito, ma fui fuori di casa e non ritornai che alle 10 1/2.

Se l’altro jeri ho mancato nel parlarLe così a quel modo, sinceramente e con affetto in Gesù Cristo Le chiedo perdono.

È anzi per me una gioia nel Signore poter fare questo atto.

Quando ho trasmesse le lettere, che Lei mi ha scritte scrisse, al Vescovo, e ogni qual volta che dovei parlargli di Lei, Egli mi può essermi testimonio del modo pieno di rispetto che ho usato verso di Lei, e del piacere che ho sempre sentito e mostrato ogni qual volta che ebbi per Lei più che rispetto, e, malgrado la nostra vertenza, dove ho potuto far rilevare del bene che è in Lei e nel Suo Istituto, io l'ho fatto sempre.

Ho l’anima, è vero, profondamente addolorata pel Suo atteggiamento verso questa povera Casa, e ancora oggi non so capire come Lei abbia possa fare quello e come si senta di continuare a tirarmi davanti ai Tribunali, mentre Lei sa bene le cose come stanno; ma non Le serbo rancore, anzi prego, e sto facendo pregare per Lei.

È questa una prova che Dio mi manda, e solo mi addolora di vedere che è proprio Lei a fare questa parte; ma sia fatta la volontà del Signore!

Ho creduto doverLe l’altra mattina parlare direttamente, e non scrivere e non inviarLe dei terzi, per troncare ogni possibile equivoco. Lei si è rimessa al Vescovo, - io mi…