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Tortona, 17 Novembre 1917.

Eminenza Rev.ma, [La Fontaine?]

Mi spiace doverLe comunicare quanto segue: la persona, che faceva da Cuoca presso la Casa di Vostra Eminenza, è qui giunta l’altro jeri, non volle prendere alloggio per dormire e per abitare insieme con le altre.

Appena giunta alla stazione, si staccò da esse, e se ne venne qui nell’Istituto Maschile.

Alla sera io le feci preparare un buon letto in una camera decentissima, dove dorme una distinta Signora, figlia di un Presidente di Tribunale e sorella di Avvocati, che venne da noi per farsi Suora, e appartiene ad una delle più civili famiglie di Torino, ed è anche professoressa.

Ma la cuoca neanche volle vedere la stanza, e preferì andare a dormire fuori, in un posto che le abbiamo pure cercato noi, sicurissimo, ma dove paga lire 1.50 per sera.

A mangiare sta da noi, qui con le nostre Suore dell’Istituto Maschile, ma è servita da sé, in una specie di salotto delle Suore.

Ora essa è tutta sossopra, perché dice che non sa perché è venuta via da Venezia, e, malgrado ogni mia preghiera di restare qui, decise di volere ritornare subito.