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[Minuta]
Oh
fosse dato al nostro modesto foglietto di continuare la missione
benefica! La
tua
La tua parola di pace e di conforto è sempre santa e soave, o Signore, venga essa dal ministero di un angelo o sia pur meschino il foglio che vorrebbe portarla alle anime.
L’uomo
e noi
Tu
sei tutto, o Signore, e questo pensiero mi consola: Tu sei tutto e
puoi ben spandere le tue consolazioni anche servendoti d’un povero
giornaletto.
La goccia di rugiada che al mattino si mostra sospesa a la fragile fogliolina per sé non è che un po’ d’acqua, ma il sole cadendo su di lei, la fa brillare come un diamante.
O Signore, queste povere righe non hanno proprio nessun merito, fuorché quello di essere scritte qui sull’altare, davanti ai tuoi sguardi, o mio Dio!
Oh
Ma se un semplice raggio di sole fa brillare come gemme le stille di
rugiada, che cosa sarà mai, se un raggio del tuo amore dal
tabernacolo viene a posarsi su le povere nostre parole del
povero prete peccatore?
Caro foglietto mio, ne la tua piccola opera non hai per iscopo che santificare, consolare le anime, oh! come volentieri ti vedrei disprezzato, se sapessi che hai portato un po’ di luce anche tu, come l’Angelo che apparve sui cieli, e un po’ di consolazione e di coraggio a qualche povera anima abbandonata.
Anime! Anime! - mi abbisognano delle anime! È il tuo grido, o Gesù, e, per abbracciarti a le anime, Tu sei morto su la Croce e resti.
Va, o povero fogliettino della Divina Provvidenza, vola lieto per monti e per valli, e dovunque arriverai suonino le vie della terra e del cielo di giocondità e di canto!
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Va, e salva tanti poveri figli dal leone che rugge d’intorno... Abbraccia tutte le creature nella carità grande del Signore; volgiti pietoso ad ogni miseria, spargi balsamo su ogni sventura , e parla alle anime afflitte d’un giorno senza pianto che non avrà tramonto!
Ovunque
sarà uno
spirito abbattuto
un’anima da salvare, una pena da lenire, una lagrima da asciugare,
là vola come un angelo consolatore, o povero figlio della
Provvidenza!
Va,
e alle anime generose dei nostri benefattori giunga
porta un effluvio di preghiera e di gratitudine, e porta la pace e le
benedizioni del Signore!
Come
un soffio di amore divino spargi luce, tocca, converti solleva,
e da tutti i cuori, e da tutte le zolle solleva l’inno soavissimo
della carità del mio Signore che non avrà fine sulla terra!
O
inno d’amore al mio Dio va
bello come il canto,
va lieve come le aure, bello come il canto degli Angeli in
cielo
soave come lo spirito del Signore. E vola sino ai piedi del Vescovo,
e dì a
Lui che gli ultimi suoi figliuoli,
i piccoli
figli della Divina Provvidenza gli mandano il primo saluto mille
volte Lo benedicono e mille volte Lo amano!