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[Minuta]

Se tu vedi, o Signore, che il mio spirito si smarrisce dinnanzi al ricordo delle mie colpe passate o al tetro aspetto del dolore onde è seminato ogni sentiero dell’uomo in questa valle di pianto, - trasportalo nell’orto del Getsemani a confortarsi con la tua preghiera.

Se, benché lontano dal rumore della città, ancora balena ai miei occhi la gloria del mondo, distendi sulle mie pupille la ombra della tua Croce. Se alle mio udito sembrerà giungere ancora il suono dei profani tripudi, leva, a dissiparlo, il vento della tua grazia.

Se le palme e gli allori Se stanco del cammino vedrò aperte le tende degli uomini, che mi daranno vorranno dar asilo, tirami dentro al tuo Cuore, e fammi udire la tua santa voce.

Ritrai le mie mani dalle opere della morte e i miei passi dalle vie del peccato; dall’alba al tramonto mantieni a te deste le mie pupille e sul mio cuore distilla il Sangue che scorre dall’aperta ferita del tuo costato.

Nel notturno riposo vegliami con gli occhi del tuo amore e disperdi da me ogni vano fantasma, sì che io dorma nella tua pace.

Componi così la vita del povero eremita, o Signore; e se gli inv gli uomini del mondo, sghignazzando al mio passaggio, diranno di me: Chi è costui scalzo e vestito di bianco e a che pensa? Risponderò loro: O fratelli, lasciatemi andare con Dio o fratelli: io son l’eremita della Divina Provvidenza, e la mia meta è il Cielo!