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[Minuta per terzi]
Il
Rev.do Don Orione mi ha mandato questa lettera. Ma
io già
La notizia mi era già venuta da Mamma; ma io l’ho detto al Sigr.
Prof. Cerrati, quando venne a Villa
M
Villa Moffa, che steste pure
tutti tranquilli che
perché io sto benissimo qui e non desidero cambiare posto. Sì, io
veramente voglio
farmi ho desiderio di amo
desidero
farmi Sacerdote, come dissi al Direttore Generale, e ho scritto anche
a te; ma non mi sento ancora pronto a mettermi la veste e ad entrare
in Seminario.
Già
vorrei
intendo
prima vorrei dare la licenza ginnasiale, come ti scrissi in quella
lettera, e poi voglio rifletterci ancora bene: è una cosa da
pensarci molto, ma una volta che avrò messo lo abito da Sacerdote
non lo voglio mettere più via, benché tanti lo facciano: poi si
resta sempre metà uomini e metà preti: mi pare sia mancare di
rispetto posporre l’abito della Chiesa all’abito del mondo. Qui
a Tortona
abbiamo due Sacerdoti che hanno messo giù la veste, sono belle cose
queste? Voglio andare adagio.
Anche il Papa ha messo la veste da avvocato ed ha fatto a tempo.
Se
Dio lo vuole, farò a tempo anch’io, non mica a diventar Papa, ma a
diventare un Sacerdote come tu
puoi desiderare e come vuole la
religione
il Papa.
Io
qui ho un confessore che è un santo: era
è figlio unico di un Sindaco ed è venuto qui da giovane a fare da
portinaio basta vederlo
guardarlo che fa diventare
buoni
amare Dio: ne troverò mai uno uguale? Caro Zio, se mi strappate di
qui, io partirò piangendo, perché è qui che mi sono rifatto in
tutto
e nell’anima e negli studi. Ma pensaci bene prima di darmi questo
dolore. Potrebbe essere la mia rovina, partire
levarmi di qui adesso che non sono ancora formato bene.