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[Copia dattilografata, con correzioni ed aggiunte autografe di Don Orione]

Casa Divina Provvidenza Tortona

Domenica 6 Ottobre 1918. Madonna del S. Rosario

Rev.mo Signor Canonico Leonardo Margiotta

Roma

Ho ricevuto la lettera di Don Sterpi in data del 3 corr. che mi dice averla scritta di accordo e presente Lei, caro Signor Canonico Margiotta.

Ho telegrafato che convengo pienamente su tutti i punti con Loro due.

I. Lei caro Signor Canonico faccia testamento olografo o meglio per mano di Notajo, lasciando o alla Santa Sede oppure a Propaganda Fide, come crederà, coll’obbligo a chi eredita di passare tutto il ricavato dei suoi beni di Prunella alla nostra Congregazione, perché se ne serva a diffondere la divozione della Madonna Addolorata e tutte quelle opere che colà si potranno fare. Che, se ne avanzasse, si essa possa anche adibire il reddito a fare opere di bene in Reggio o nella Calabria. Il Superiore Generale della Congregazione non dovrà dare conti ad alcuno, solo la Santa Sede oppure Propaganda Fide veglierebbe a che siano adempite le condizioni poste dal testatore.

II. II. Accetto, previa approvazione dell’Arcivescovo di Reggio, il Santuario dell’Addolorata e l’uso della Casina, fino al compimento dei locali definitivi della Colonia, per alloggio del Rettore del Santuario, del personale dirigente la erigenda Colonia, degli Orfani e delle Orfane (per ora 14 in tutto): uno spazio di terreno adiacente, riservandosi Lei Signor Canonico, almeno due camere per uso suo.       

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Ma voglio nel Signore che, come oggi, e così sempre Lei si trovi colà e da per tutto nelle Case della Divina Provvidenza come in casa sua.

III. Va anche bene che Ella pensi alle spese di culto, al mantenimento di tutti (per ora circa 25 persone) con una somma da fissarsi, e che completi la costruzione dei locali definitivi per gli orfani, e al finimento del Santuario dell’Addolorata. La Madonna La pagherà di tutto in Paradiso.

IV. Qualora la Congregazione non potesse più adempiere alle obbligazioni assunte, sia per la cura del Santuario, sia per le opere annesse, Lei può supplire con altri Sacerdoti o personale, pronto sempre come ha dichiarato a cedere ancora quanto sopra alla Congregazione, qualora essa ritornasse nella possibilità di adempiere quanto Vostra Signoria desidera. Questo, s’intende, si dovrà fare di pieno accordo tra il Rev.mo Canonico Margiotta e il Superiore Generale della Congregazione.

V. Accetto di mandare un Sacerdote: due o tre Cherici e un eremita: due Suore per l’assistenza delle sette orfanelle, per pulire e rammendare la biancheria e fare la cucina.

VI. Una copia del testamento prego sia a me consegnata per l’Archivio segreto della Congregazione, e così copia della presente Convenzione.

VII. Se tra gli orfani Calabresi, raccolti sotto il manto dell’Addolorata in Prunella, la SS. Vergine suscitasse qualche vocazione sia per la vita religiosa che per l’Archidiocesi di Reggio Calabria, nonché per le Missioni Estere, chiedo sia in facoltà del Superiore di poter ajutare dette vocazioni Calabresi.

VIII. Chiederei anche pure che le Suore possibilmente siano portate a tre, anche subito, secondo che vedrò meglio nel Signore, per ragioni facili ad intuirsi, e perché certo esse avranno lavoro non poco, e potranno fare del bene anche alle ragazze del paese. Abitino in locale separato. Con la grazia del Signore e con l'ajuto che confido mi darà la SS. Vergine Addolorata, ai cui piedi benedetti depongo me stesso e tutti quelli della Divina Provvidenza che andranno a Prunella, ed ogni loro lavoro, accetto con l'anima piena di soave letizia che si dia principio alla Casa e Santuario dell'Addolorata in Prunella umilmente, cioè senza chiasso, per la prossima solennità dell'Immacolata.