( MINUTA ) ( Da Copia dattilografata, con correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione ) - Tortona, li 21 Novem,1917. Gentilissimo Sign, SOTTO - PREFETTO di T O R T O N A Come Vostra Signoria ben conosce, il giorno 7 corrente mi veniva trasmesso un telegramma di Stato, a firma del Vice Ammi- raglio Cito, Comandante la Piazza forte di Venezia, co lquale mi si diceva di accogliere N� 35 Religiose che sarebbero qui giunte, pregandomi a nome del Patriarca, e per accordi che suppongo siano intervenuti tra il Patriarca stesso e il Comandante la Piaz- za. Si chiedeva risposta in giornata. In quei momenti di viva trepidazione per ogni cuore italia- no , fui ben felice di rispondere a quel Comando in Capo che mandassero pure, dopo averne conferito con Vostra Signoria ILL.ma. Restringendo i miei ricoverati, io potei mettere subito a li- bera disposizione una Casa, dove erano le Cieche, e dove ora so- no comodamente allogate N� 25 persone, qui giunte il 15 Novem- bre. Sono esse donne, quasi tutte vecchie o malandate in salute che a Venezia vivevano, si pu� dire, di carit�. Facilmente compresi che la stessa loro povert� avrebbe col� accresciuto il disagio , nel quale Venezia poteva vedersi gettata da un mo- mento all' altro; avverto che parecchie di esse sono colpite da tubercolosi e una � paralitica. Vostra Signoria ILL.ma conosce assai bene la natura e le possi- bilit� del mio Istituto, gi� sovraccarico di fanciulli orfani o derelitti. Nell' attuale momento poi, malgrado ogni mio buon volere, mi trovo nella impossibilit� di poter provvedere an- che al vitto delle poverette, qua sopraggiunte si vanno inaridendo . V073T251 Mi permetto quindi di rivolgere a V. S. ILL.ma una calda preghiera perch�, anche a queste povere profughe, data la lo- ro eccezionale condizione, venga corrisposto il minimum di diaria che si passa agli altri profughi. La benevola considerazine che le Autorit� Governative di- mostrano sempre verso de' miei Istituti, ma sopra tutto la opera di alacre e illuminata assistenza che Vostra Signoria va personalmente svolgendo a conforto dei profughi, mi dispensano da ogni altra parola. Posanno presto queste poverette ritornare a Venezia, e dica- no che, anche nell' ora piu' dolorosa, la Patria ha pensato pu- re a loro con cuore di Madre . Gradisca, Gentilissimo Signor Cavaliere, l 'espressione del mio grato animo. Con ossequio Dev,mo Servitore DON ORIONE LUIGI
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