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[Minuta - foglio strappato]

Carissimo Padre e fratello,

Avrete avute mie nuove, pure sapendo non spiacervi qualche mia riga ve la scrivo volentieri, benché in ritardo.

Sto assai bene, né desidero di più. So che a voi pure la salute è amica, lo spero dei cugini e ne ringrazio il Cielo.

Moriva l’Amat.mo e Ven.to nostro Vecovo: Sua Eccell. Monsignor Capelli. Mi duole darvi notizie meste, anche queste però fanno spesso del bene. Muore il povero nel suo tugurio e muoiono i ricchi; anche i re spirano: tutti muoiono! Noi pure morremo: verrà un giorno in cui non vedremo giungere la sera, verrà una sera e sarà l’ultima! né più vedremo sorgere per noi l’alba del domani!

Noi felici se saremo vissuti da buoni cattolici; non cristiani di nome, ma di opere; noi felici noi se in fin in punto di morte volgendo lo sguardo alla vita che fugge non ci intimorirà la vista di quei tanti peccati che oggi ammorba il mondo.

Chi ben vive, ben muore, né potremo esser salvi se da cattolici non viviamo. La religione, che sola può consolarci nei sudori della vita essa sola può dirci in fin di vita: hai terminato una vita. Per te non più stenti, non più patire pianto; da questo istante gloria e beatitudine in Dio.

Non lasciamoci trascinare dalla triste corrente che nega Dio e l’eternità, - vane parole sono queste sono, sono stoltezze colle quali taluni miserabili vorrebbero disingannare se stessi e chetare il timore rimorso delle colpe loro.

Tutti lo credono, ciascuno sente [] che vi sia un Dio e una vita futura [] l’ingiustizia del mondo [] ingegni altissimi aquile d’ingegno [] la Chiesa: ci vergogneremo [] alla Santa Messa? è dover sacro dovere di mostrarci []: accorriamo dunque [...] rendiamogli grazie, cantiamo […] veneriamo i misteri di un Dio: è nostro dovere [] degli inferiori e ricordiamoci [] pesate nei cieli dalla giustizia del Signore [] dato scandalo, sciagurato, [] cuore di un giovane l’inno [] dell’iniquità e dell’inferno.

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[] non volgare: cor [] del cuore l’opera [] giovani che da voi apprendono [] condotta e dai vostri discorsi [] imparare la via del bene ed a [] la loro coscienza e [] cristiana.

Le massime più costanti, le più eloquenti orazioni, le origini e la base dell’insegnamento nelle scuole antiche e moderne, la famiglia, la società, e, dirò di più, le potestà stesse costituenti e le reali corti sono poggiano le fondamenta loro sull’esempio.

Infatti la considerazione ci rivela insegna che più a lungo durarono le lezioni dell’antichità ed agevolmente ottennero il loro fine con gli oratori nel foro e le concioni guerresche il fine loro; più fiorirono illuminarono le scuole il mondo, le scuole, e la famiglia più grandemente prosperò e crebbe nell’armonia fra i suoi membri, la società stessa più si astenne dalle corruzioni e dai delitti, più si onorò le potestà stessa, e si venerarono i re allorquando si dettarono quei precetti di morale, politica e religione, d’ogni altro i più sublimi non già con vuoti discorsi ma con esempi tali, e segnarono nella storia delle nazioni le più consolanti epoche dell’umanità.

Tanta è l’influenza dell’esempio su una [] mente giovanile ch’io [] che non erra chi asserisce [] l’attrattiva e la forza dell’esempio [] semplice, più vera, più [].

È questa infatti la scuola [] senza macchia G. Cristo [] basti la scuola dei suoi esempi illuminò il mondo colla [] sovra cui diede la quale [] di abnegazione, di [].

Voglio sperare che niuno di [] bisogno, pure è il ricordo [] e il pensiero di potere [] la religione né il pretesto [] cupo fremente, ma [] il rimorso della colpa [] forse trascorrere nello []. Avrei altro da dirvi, [] annoiarvi, un’altra volta [] tutti bene. Vi prego di [] e tutta la comitiva [] sono tanto ben contento che leggano pure, [] ed i singoli vostri [] ognuno si persuada [] che snerva lo l’animo [] e lo sostiene nella sciagura.


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