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[Minuta]
Amiamo il Papa.
Gesù ha detto a S. Pietro: Tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa (…)
È
evidente che con queste Parole Gesù Cristo ha
dato all’
ha fatto l’Apostolo Pietro, pietra fondamentale, base granitica
della Sua Chiesa fondamento di fede: e
prima
pietra,
gli ha conferito il primato,
e sin
dalla radice,
di
tutta la Chiesa.
Poi
Gesù disse ancora a Pietro: “Io
ti darò le chiavi
del regno dei cieli” (Matt. XVI): dare le chiavi di una casa vuol
dire dare
la padronanza:
non è solo dare ospitalità, non è solo onore, ma, evidentemente, è
dare piena
giurisdizione.
Dante dice che
di Pier delle Vigne che tenea “del cor di Federico ambo le chiavi”
aveva del cuore dell’Imp.re
pieno
dominio:
poteva aprirlo e poteva chiuderlo: “ambo le chiavi”, la chiave
del bene e la chiave del male, quella dell’odio e quella
dell’amore.
“Pasci i miei agnelli (i fedeli): pasci le mie pecorelle (i Vescovi)” (Giov. XXI,15) primato su tutti, e non solo di onore, ma “pasci”, di giurisdizione.
Il
È Pastore che ha diritto pieno di pascere, ha proprietà
dominio assoluto sia sugli agnelli che sulle madri di essi, su le
pecorelle, sui Vescovi.
In
S. Giov. (Cap. X,16) è detto: “Fiat unum ovile et unus pastor”:
non vi sarà che un solo ovile (una sola
Chiesa) e un solo
Pastore, cioè un solo Capo visibile di tutta la Chiesa militante
Pastore
dei Pastori, Capo degli
Capo e Principe di tutti gli Apostoli e dei Successori degli
Apostoli, i Vescovi, Pastore, quindi, dei Pastori, (le
Madri
i Vescovi) le pecorelle le Madri della fede, della pura dottrina di
Cristo. E questo Pastore per fede e perpetua tradizione della Chiesa
è il Romano Pontefice cioè il Papa, il
Padre
per eccellenza della fede e delle anime nostre, il Successore unico e
legittimo del Beato Apostolo Pietro che ha ricevuto direttamente e
immediatamente da N. Signore Gesù Cristo il primato Apostolico di
onore e di vera, piena giurisdizione su tutti i fedeli su tutti i
Vescovi, su tutta quanta la Chiesa.
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La Chiesa, corpo mistico di Cristo e società perfetta, non può essere un corpo unito, senza un Capo che ne riunisca i diversi membri, senza una testa che la diriga.
Capo
della Chiesa e Pastore unico divino, eterno è Cristo: sposo unico,
divino eterno della Chiesa è Cristo, che nella Chiesa opera i
Sacramenti: battezza e rimette i peccati: che
Cristo è il Sacerdote eterno, che si offre quotidianamente per noi
per tutti sull’altare della Croce.
Ma Cristo non doveva restare con noi con la sua presenza visibile corporale, - e designò e chi doveva prendere la cura della Sua Chiesa universale, e chi doveva pascere i suoi agnelli e le sue pecorelle e i Ministri che dovevano dispensare i Suoi Sacramenti, canali della Sua divina grazia.
E
a conservare l’unità della fede e della comunione cristiana
costituì un’autorità
fondamento unico, una autorità vera, assoluta, sovrana
un potere non solo di direzione ma di sovrana giurisdizione alla
quale da tutti i cristiani si obbedisca: il Papa, successore
legittimo e unico del Beato Apostolo Pietro.
A Lui furono date le chiavi: a lui fu detto: Pasci agnelli e pecorelle: a Lui, e solo a Lui: tu confermerai nella fede i tuoi fratelli (gli altri Vescovi).
E logicamente questo primato per fede non poteva essere che perpetuo, cioè da Pietro, trasmesso ai Suoi successori.
Ed è di fede che Pietro debba avere dei successori perpetui del suo primato su tutta la Chiesa.
La
storia più certa ci attesta che Pietro ha
sta
è morto in Roma e in Roma ha stabilito la sua sede. Il Vescovo
dunque
di Roma o Romano Pontefice è dunque il legittimo successore di San
Pietro ed è, per diritto divino, rivestito del primato e di tutti i
diritti dati da Cristo a Pietro: ond’è che i Padri dissero:
(Concilio) il Beato Pietro ha parlato per bocca di Leone.
Il
Vescovo di Roma, detto
chiamato universalmente il
Papa,
ha dunque, il pieno diritto di pascere, di reggere, di governare la
Chiesa Universale, - e questo diritto non lo ha dalla Chiesa né, a
più forte ragione, da alcuna potente
potestà di questo mondo, ma da Gesù Cristo stesso nella persona del
B. Ap. Pietro.
E la sede di Roma è necessariamente legata al successore di San Pietro né si potrà mai separare il primato dalla Sede Romana.
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Il
Papa
Romano Pontefice o Papa può cambiare residenza (i 70 anni di
Avignone, la prigionia di Fontainebleu Savona Pio IX Gaeta) ma non
può cambiare di Sede.
Il Romano Pontefice per diritto divino è il successore di S. Pietro né si può separare il primato della Sede di Roma.
Il
Papa dev’essere indipendente da ogni potenza umana: deve poter
comunicare liberamente con
tu
nell’esercizio del suo altissimo ufficio con tutti Pastori
Vescovi e i popoli cristiani: Egli è superiore ai canoni e ai
concilii, e i concilii sono acefali senza di Lui o dei Suoi legati.
Il suo primato di giurisdizione è universale su tutti i Pastori, su tutti i riti, su tutte le dignità: Egli su tutti e su tutta la Chiesa ha la pienezza della potestà Cristo lo ha costituito Pastore dei Pastori: egli pasce gli agnelli e pasce le pecore: pasce i figli e pasce le madri: governa i sudditi e governa i prelati, da soli e riuniti insieme.
La giurisdizione del Papa abbraccia tutta la società cristiana. - Egli è il Vicario in terra di Cristo e ne esercita perpetuamente nella Chiesa la Sua autorità. E l’autorità del Romano Pontefice è sovrana, universale e pienamente indipendente.
La costituzione della Chiesa è monarchica ed è anzi, una vera e propria Monarchia assoluta.
Questi
principii e sentimenti di sana dottrina cattolica ho voluto, o miei
figli, ricordare a me e a voi nel fausto ingresso in Diocesi del
nostro nuovo amato e
venerato
Vescovo Mgr. Domenico Egidio Melchiori al quale con venerazione bacio
in ispirito le sante mani, come fosse S. Marziano o Sant’Innocenzo,
anzi mi ci inginocchio ai piedi come farei a Gesù Cristo Signor
Nostro e al Suo Vicario in terra il Papa, con lo stesso dolcissimo
amore e con venerazione senza limite, protestandogli obbedienza
piena, filiale riverenza
devozione e ossequio filiale
per me e per voi tutti, spiacente solo di non poterlo fare di
persona, poiché disponendo
Iddio e l’an
così ha disposto il Signore che io sia
di persona mi trovi lontano.
E si degni Egli tutti benedirci!
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[Minuta]
...
e l’amore dolcissimo Vostro e della Santa Chiesa di Roma. Iddio,
Padre d’infinita carità bontà,
ferisca tutti i cuori del Vostro amore: dia, nel Nome Vostro
benedetto e nell’amore vostro, conforto soave ai cuori: luce divina
agli intelletti, soave
alle intelligenze
e pace alla terra nella sovrana libertà della Chiesa.
Iddio, Padre d’infinita bontà, compia i Vostri sospiri, o mio Beatissimo Padre!
Sac. Luigi Orione
della Divina Provvidenza