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Archivio.
Cav.r Bono - Copia esatta.
Sac. Orione d. D. P.
Anime e Anime!
Tortona, il 15 Novembre 1930.
Caro Sig. Cav. Bono, via Cavour, 6 - Roma
La pace sia con Lei!
Ricevo la gradita Sua del 14 novembre.
La Piccola Opera della Divina Provvidenza e il sottoscritto si trovano già tanto impegnati in spese per nuove costruzioni e opere di carità, che non possiamo assolutamente gravare la nostra amministrazione, anche solo di una lira di più all’anno.
Noi oggi versiamo in gravi strettezze e corriamo seri pericoli.
Ho riflettuto su la Sua proposta e, data la attuale situazione, cioè la crisi generale che si attraversa in Italia e all’estero - ritengo che il progetto che Ella mi fa sia un roseo sogno.
Il
danaro, oggi, è molto corto, e le spese
cantine sono piene di vino, che non si trova da esitare. Non ritengo
affatto possibile che Ella riesca a vendere un
ettolitro al mese,
come Ella crede, del suo “vino tonico S. Alberto”, Tortona,
Voghera, Novi etc., non sono centri dove si possa e si voglia - oggi,
spendere £. 8 - 9 - 10 per un litro di vino - sia pur tonico S.
Alberto.
A Broni, a Stradella poi hanno già i
loro vini,
a Pavia, Piacenza, Milano preferiscono i vini di Broni, Canneto,
Castana, etc. a tutti i tonici.
Perdoni la crudezza onde mi esprimo: est veritas, dura veritas! Ci pensi bene anche Lei.
Ciò premesso unicamente perché Ella non abbia ad illudersi Le dirò: che non ho alcuna difficoltà che Ella si ritiri a S. Alberto, sempreché tutto sia fatto a rischio e pericolo di Vostra Signoria e né la Comunità né alcuno dei suoi membri né io abbiamo a spendere un centesimo od a contrarre impegni né materiali né morali di sorta.
La autorizzo di buon grado ad iniziare colà la sua produzione del vino tonico S. Alberto.
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Lei dovrà provvedere ad ogni spesa di impianto di laboratorio di materie prime, di recipienti di confezionamento ecc., insomma ad ogni e qualunque spesa e responsabilità, presente e futura, come Ella stessa dichiara nella Sua in data di jeri.
3) L’Eremo di S. Alberto non dovrà perdere la sua fisionomia né la sua vita di casa religiosa e di alto misticismo.
4) Per quanto riguarderà il posto del confezionamento del detto vino o di altre bibite del genere, per quanto si riferisce alle stampe o leggende per reclame, a pubblicità o propaganda a titoli e diciture, Ella dovrà rimettersi sempre a quanto io, o un mio incaricato, stabiliremo e mi sottoporrà tutto preventivamente, sì che non esca nessuna etichetta reclame stampa, se non da me o da chi per me approvata. E ciò allo scopo che l’Eremo non si trasformi, né nella sostanza né nell’apparenza, nel concetto del pubblico, in uno stabilimento vinicolo o simile, né si faccia, della pietà, un’industria. L’Eremo dovrà mantenersi, quale deve essere, un luogo santo di raccoglimento, di solitudine, di preghiera, di silenzio, di pace e di penitenza.
5) In qualunque momento Le dicessi di sospendere tale produzione, Ella, senza ripetere indennizzi per danni, dovrà sospenderla e ritirarsi.
Queste sono le condizioni che sento di dover mettere, a scanso di ogni dispiacere ed equivoco; ed Ella vorrà darmi atto che le accetta sic et simpliciter, il che prego sia per iscritto, e prima di iniziare ogni suo lavoro per la nuova sua produzione. Ciò non toglie che Ella, se crede, possa recarsi a S. Alberto, anche pel 20 corr. mese; sarà sempre bene che ne preavvisi D. Draghi; io il 20 sarò a Genova dalle 7 a sera; a via Bartolomeo Bosco, Piccolo Cottolengo, nel pomeriggio, e la mattina dalle 7 alle 10.30 a Marassi, Piccolo Cottolengo, presso la Chiesa Parrocchiale.
Rimando acclusi N. 4 allegati.
Prego Iddio di confortarLa di ogni più consolante benedizione.
Di Lei, caro Sign. Cav.r Bono dev.mo e aff.mo in Gesù Cristo e nella Santa Madonna
Sac. Luigi Orione
d. D. Pr.