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         Anime e Anime!

        Tortona, il dì 9 Dic. 1930.

Mio caro Don Nazareno,

La grazia e pace di Gesù siano sempre con Voi! Sento con vero dispiacere che non state troppo bene in salute, e sento che verreste volentieri in Italia. - Prego per la vostra buona sanità, e anche perché vi calmiate e facciate bene in Brasile, dove Vi ho mandato con fiducia in Voi!

Fate una mortificazione e non bevetene di vino, - Voi sapete che non possiamo in Brasile prenderci questo lusso e a Voi poi non ha fatto del bene. Tutto il fondamento del Vangelo consiste nella mortificazione interna ed esterna, non solo dello spirito, ma anche del corpo. Su, animo, mio caro. E così Vi prego, caro Don Nazareno, di non brontolare, di non lamentarVi sempre, di non fare sempre il malcontento. No, mio caro Don Nazareno, non dovete fare più così! - Il Signore non vuole, e Don Orione non può essere contento che si viva così. Cosa devono imparare i più giovani Sacerdoti nostri, che hanno sotto gli occhi Sacerdoti più anziani, i quali, invece di risplendere per buon esempio di vita religiosa, lasciano una impressione non bella? e, invece di edificare le anime in G. Cristo, gettano la zizzania per la casa e diventano non un aiuto e un conforto, ma una croce? - Non ut confundam te haec scribo, sed ut filium meum, carissimum moneo in charitate Domini Nostri Iesu Christi.

Prendete in buona parte queste parole, e vivete in modo che io possa davvero fare qualche cosa per la vostra piena riabilitazione. Vedete che il più grande ostacolo a farvi dare la confessione e predicazione siete proprio voi, caro Don Nazareno.

Se io Vi sapessi veramente fervoroso, portato alla preghiera, alla pietà e vero Religioso umile, mortificato, diligente in tutti i vostri doveri, di buon esempio a tutti, irreprensibile, vero sale della terra e luce del mondo, - oh! certo che mi affretterei a farvi riabilitare.

Ma così, come si fa? Come posso? Io non voglio dire a Roma ciò che non è, e se non sono sicuro e tranquillo che siete un Sacerdote e Religioso di vero buono spirito.

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Non Vi offendete, caro mio Don Nazareno, non Vi scoraggiate!

No, ma avanti nel bene.

Io ho sempre cuore grande di padre per Voi, ma è necessario che Voi Vi scuotiate, che ravviviate in Voi la grazia e lo spirito della santa vocazione. - Non bisogna vivere languidi e quasi nella indifferenza. - Via la tiepidezza nel servizio del Signore! Che dice il Vangelo?: “quia neque calidus neque frigidus es, incipiam te evomere de ore meo”.

Pregate di più! Più spirito di pietà! più fervore e osservanza di vita religiosa! - Via ogni abbattimento, via la pusillanimità! Siate forte e superiore alle difficoltà e siate felice di fare qualche sacrificio per Gesù Cristo. Confidiamo nel Signore e nella Madonna, e Dio e Maria SS. vi ajuteranno. Non dovete poi con la fantasia rendere grandi le difficoltà, ma dovete avere un pensare virile e da religioso! Via ogni pigrizia e viltà d’animo! Iddio Vi penetri del Suo spirito! Prego per Voi. - Vi conforto con grande cuore, come di padre.

Scrivetemi - Vi benedico in G. Cr. e Maria SS.

Aff.mo Vostro

     Sac. Orione

     d. D. P.