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[Da Copia dattiloscritta]
Anime e Anime!
Buenos Aires, 26 Dicembre.
Caro Don Adaglio,
Il Signore sia sempre con noi!
Ti so ammalato, e che Don Sterpi è venuto a Roma per darti conforto.
Iddio sa con quanto desiderio io e parecchi dei nostri Sacerdoti di qui vorremmo trovarci anche noi ed assisterti di persona: tutti stiamo pregando per la tua salute, e si prega in tutte le case, pieni di fede e di fiducia, e aspettiamo la grazia della Madonna SS.
Tu non potrai pregare, ma offrirai al Signore le tue sofferenze, e ponile insieme a quanto Gesù ha sofferto per noi, e ne avrai grande merito: nessun miglior tempo per esercitare la pazienza che quello nel quale siamo infermi. Quando non si sta bene, non si può lavorare, ma basta rassegnarci alla volontà di Dio, e acquisteremo ugual merito e forse anche più che non ci è dato di raccogliere colla fatica, un merito sovente più prezioso e anche più sicuro, perché ci mantiene nella umiltà e nella fede.
Coraggio e rassegnazione, caro Don Adaglio! Oh quanto mi rincresce ora di non trovarmi in Italia! Ma mi tengo sicuro che non ti mancherà la assistenza ed il conforto dei nostri. Tu continua a fare umile offerta dei tuoi dolori al Signore, e vivi in pieno abbandono di te nelle sue mani.
Il tuo più grande sollievo sia il pensare ai patimenti sofferti da Gesù Cristo e pregalo di compiere sempre la sua volontà. Tutti questi nostri Sacerdoti, chierici e Suore affrettano con orazioni e S. Comunioni, la notizia che tu sei fuori pericolo, e avviato alla convalescenza. L’amore di Gesù Cristo e l’amore a Gesù Cristo siano le due vene della nostra consolazione. Aspetto notizie, e buone notizie.
Fede e coraggio in Domino, caro Don Adaglio!
Tuo aff.mo
Don Orione
O. D. P.
P. S.:
Ho telegrafato a Don Ferretti, perché non ricordo più esattamente il numero della casa di Ognissanti: scusami con Don Risi: vado perdendo la memoria e pazienza!