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(R. 19. X. ‘32)
S. Alberto 12. 10. [19]32. X.
Molto Reverendo Don Orione,
Dal 6 ottobre ho aperto la scuola elementare di S. Alberto e ho 12 scolari. In questi giorni ho avuto un po’ da fare per riordinare la scuola, avendola trovata un po’ in disordine, ma ora, ringraziando il Signore, tutto è a posto. Speravo che passasse all’ente ma, a quanto pare, devo riporre la mia speranza. Dal 22 agosto al 6 settembre ci è stato un corso di cultura a Lentate sul Seveso e la signora direttrice A. Coari mi pare che Le abbia scritto invitandolo a venire a farci qualche predica, ma Lei, da quel che è risultato, non ha risposto, o meglio non avrà potuto intervenire. Pazienza!
Speriamo che, se un altro anno lo terranno ancora, questo corso, Lei cercherà di non mancare.
25 benedizione nuova statua qui.
Sì, non ho potuto venire, il 26 e 27 agosto ero a Roma, poi le feste della Guardia sino al 30 agosto.
Ed ora veniamo al tema mio. Dato che quest’anno ho dovuto istituire la IV.a classe elementare per tenere il numero degli scolari, e avendo da pensare a quattro programmi avrei bisogno che Lei mi aiutasse nel programma di religione. Dato che Lei tiene qui a S. Alberto questo convento io avrei piacere che i miei scolari crescessero in grazia di Dio e nel suo timore, cosa che mi riesce persin dirlo, data la misticità del luogo, questa popolazione è fredda e indifferente alle cose religiose. Non apprezzano queste anime sante che popolano il loro paese e non ne ammirano i sacrifici perché mancano completamente dei principi elementarissimi della nostra bella e santa religione. Sarei quindi a pregarla se concedesse alla scuola questa missione, ma però con l’aiuto di qualche frate. C’è , per esempio, frate Benedetto che, da quanto ho saputo da Don Draghi, è pure maestro, quindi a questo potrebbe concedermi di affidargli i bambini di III.a - IV.a classe. Per quelli di I.a e II.a lo potrebbe fare anche Don Draghi, ma Lei sa benissimo che sul Reverendo posso contare poco, perché ha tante altre cose da fare, non più importanti di questa, ma almeno più necessarie.
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Quindi dato che anche il nostro orario porta due volte religione alla settimana, circa una mezz’ora al mattino del lunedì e una mezz’ora al pomeriggio del giovedì lasciate entrare nella scuola questo Reverendo Padre. A mandarli alla Chiesa i bambini non è conveniente perché si perdono per la strada e possono arrivare in momenti poco adatti per i frati. Voglia adunque Lei a concludere la soluzione e stia certa ch’io mi terrò scrupolosamente ai suoi ordini nonché saggi consigli.
Mi voglia quindi onorare di una sua risposta un po’ presto sul da fare.
Ben augurando distintamente ossequio.
Dev.ma
Gina M. Riccardi.
Pur
con dispiacere, ma non mi è possibile mandare un giovane eremita
nella scuola: sarebbe forse
esporci a
maligne dicerie
che si devono evitare.
Veda
se può mandare i più grandetti in Chiesa per le lezioni di
religione. Si
faranno
Se accetta si stabiliranno giorni
e ore.
P. S.:
Mi dimenticavo di appellarmi alla di Lei bontà perché interceda presso il Provveditorato degli studi di Milano e presso il Gruppo di Azione per le scuole del popolo di Milano in via Paolo da Cannobio n. 24 perché la scuola di S. Alberto possa passare all’ente. Mi disse la Sig. Adelaide Coari che con una sua buona raccomandazione tutto si può; quindi aiuti questi poveri montanari e stia certa che gli saranno riconoscentissimi.
Con ossequio.
Dev.ma
Gina M. Riccardi
Sì, lo farò volentieri.