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         Anime e Anime.

Rev.mo Padre,

Nello scriverle a Tortona, lasciai alcune cose che certamente sarà ora mio dovere portarle a conoscenza.

Guardi che l’orto rende à reso e renderà sempre nulla, sembra di nessuno, con la speranza di fra Gaetano si dovrà comprare tutto. Se ben ricorda, da quel rimprovero che Lei gli fece prima dei Santi Spirituali Esercizi, si è cambiato totalmente e in modo tale che a dirle il vero, fra Gaetano non sembra più di casa.

Non à più alcun interesse né per l’una né per l’altra cosa. Il benessere della comunità a lui poco o niente importa e l’orto è da prima degli Esercizi che non l’à più lavorato. Garberoglio mi dice che in tutto il mese di agosto à fatto proprio nulla, ed infatti presentemente è lo stesso. Per me non so cosa dirgli, da una parte perché facilmente se la prende come è già capitato e poi egli sa più di me e di tutti gli altri i lavori che si dovrebbero fare. - La mattina, alzandosi, se ne va a Campocroce in parrocchia, la S. Meditazione in comune non la fa; torna, e tra la colazione e girare su e giù, passa la prima mezza giornata.

Dopo pranzo fa riposo e poi dalla casa all’orto o viceversa passa il resto della giornata senza aver fatto nulla.

L’osservai e l’osservo, è proprio così.

Io per me non so persuadermi. Male non si sente come sembra, quindi non so farmene capace. Poi almeno facesse lavorare Frate Antonio. Nel tempo in cui sono mancato io l’à esonerato da ogni occupazione interna ed esterna della casa. Se non altro gli avesse fatto curare queste bestiole che abbiamo. Il cavallo è esaurito molto, la manza à sofferto anch’essa e la carrozza si è ridotta ai minimi termini. Il fieno lo curano poco. Insomma sembra la roba di nessuno.

Poi frate Antonio, piuttosto che farlo abituare in tal modo, è meglio portarlo via. Venga al più presto, perché possiamo rimediare. È un precedere questo che a me non piace, e a dirLe il vero, mi conturba assaissimo. Domenica scorsa volevo vendere il cavallo, ma non mi ànno voluto dare più di mille lire. È troppo vecchio e adesso andiamo contro stagione e per cavarsela da un cavallo così ci vuole del fieno. Prima di venderlo mi

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informerò bene; ma a quanto mi dicono già il cavallo vale poco davvero.

I ragazzi stanno tutti bene, ma stiamo troppo stretti; il numero è di trentadue; come si fa se viene qualche visita?

Passano la giornata facendo la pulizia in casa, e poi qualche ora di studio, di ripetizioni, di catechismo e altre istruzioni. Quindi si procede discretamente bene.

La meditazione la facciamo in comune e prima della levata dei ragazzi. In parrocchia chi si sente e chi può va, gli altri non vanno al mattino.

Garberoglio continua a peggiorare; nella settimana scorsa fece qui un medico qui di Mirano fece l’analisi dello sputo, e siccome è un fratello di un prete, la fece con tutta scrupolosità e ci assicurò l’esito negativo, quindi nulla trovò di male nello sputo. Dato che i ragazzi sono di più, e anche di gente ne viene molta nella messa, alla domenica avrei pensato di farla celebrare di là, nel nostro oratorio.

Qui, nella cappella, in casa, stiamo uno sopra l’altro ed è proprio un affare serio, specialmente nel momento della Comunione. Cosa ne dice? - In attesa di sua presenza La ricordiamo tutti con la più viva riconoscenza.

Suo dev.mo e aff.mo figlio in G. C. e Maria SS.

     d. Salvatore

[Don Orione, di suo pugno, sullo stesso foglio postilla come segue:]

Caro Don Giulio,

Don Sterpi mi manda questa lettera circa fra Gaetano. Scrivigli tu una buona, seria, ma confortevole lettera.

Io temo che si metta e vada a finire male o pazzo. Coraggio.

Ora D. Sterpi dice che va a trovarlo. Andrò io a Ventimiglia per assistere all’ordinazione, poi torno qui.