V075T005 V075P009
[Minuta]
2 Maggio 1899.
Veneratissimo Padre,
Coll'animo addolorato per questa lurida pubblicazione e con la mano tremante, Le confermo quanto ho telegrafato jeri.
Ho fatto tutto quello che ho potuto, tutto, come uomo e come prete; non potei impedirla, perché Vairo jeri è fuggito, come ho telegrafato, vestito da secolare per non essere lapidato.
Qui c'è grande fermento, un'agitazione che non ho mai vista, che è impossibile descriverle.
Povere anime! quante povere anime di figli si saranno perdute in quel Collegio.
Oggi arriva non si sa da dove una rinuncia di Vairo da Preside: l'ho avuta io in mano.
È incominciato il Consiglio adesso, a porte chiuse, tanta è l'agitazione.
Papino e Colombo non hanno ritirata la domanda: Colombo ha mentito con V. Eccellenza: ho io visto il suo ricorso egli e Papino promettono di ufficiare la Collegiata.
A Vostra Eccellenza lo ha negato.
Vado in Municipio a fare un'offerta di 600 lire di più di quanto ho offerto: - scusi se mi prendo questa libertà, - è una necessità per vincere in questo momento e per passare vittorioso su tutti gli avversari.
Con grande rincrescimento vedo alcuni miei cari confratelli preti che vanno combattendomi con una ferocia, che non è neppur da belve, tanto è bassa!
Io però li amo e vorrei abbracciarli. Si discuterà oggi e domani e forse anche dopo domani, se i preti non ci tradiscono, le posso garantire la vittoria.
Dio è con noi e vinceremo!
Mi benedica, qui si lavora febbrilmente, sono il suo povero, ma tutto suo figlio in Gesù Cristo
D. Orione
2 / maggio 1899.