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[Minuta - di articolo pubblicato a pag. 3 del Boll. l'opera della Divina Provvidenza anno 2° n°6 - 3 Settembre 1899].
Fiat!
È una piccola parola, dolce ricovero innalzato dal buon Dio in mezzo a questo deserto sì arido e difficile d'attraversare, che si chiama la vita.
Fiat!
Esprime l'atto del fanciullo che si getta con amore sul seno del padre fin che passa l'uragano: l'atto del povero abbandonato che, dopo lunghi anni di vita triste e solitaria, ritrova la sua madre: l'atto dell'esiliato che, ricondotto sotto il tetto della sua infanzia, e rivedendo commosso tutto ciò ch'egli ha amato, non sa altro ripetere che: io qui voglio morire!
Fiat!
Pronunciatela questa parola, cuori spezzati dalla sofferenza e dalla lotta, o straziati dalla separazione de’ vostri più cari, e sarà per voi un balsamo che vi guarirà.
Fiat!
Pronunciate questa parola, cuori rattristati dalla solitudine, scoraggiati per l'abbandono, e sarà per voi l'amico che consola, l'appoggio che sostiene!