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[Da Copia dattilografata]

Genova, 31 marzo 1938. XVI.

Caro Sigr. Rag. Sala,

Vengo a dire il mio grazie dal profondo del cuore, anzitutto a Lei, ottimo Sigr. Rag. Sala, e per la Sua generosa offerta e per l'ardore di apostolo col quale Ella lavora pro Piccolo Cottolengo Milanese.

Pur riserbandomi di ringraziare direttamente - appena abbia un altro momento di pace - i Signori Bassetti, Benefattori insigni, La vorrei pregare, intanto, di rendersi interprete presso di Essi della mia imperitura riconoscenza e di assicurarLi delle mie povere, ma fervide orazioni presso il Signore per la loro Famiglia e industrie. Dio benedica a Lei, ad Essi e a tutti i buoni Benefattori Milanesi.

Come già dissi, al Piccolo Cottolengo di Milano, giungono continue domande di ricovero, e di casi veramente pietosi.

Ma, purtroppo, non si può accogliere nessuno perché è già tutto pieno, non c'è più un letto libero.

Onde urge costruire nuovi padiglioni, e, prima di tutto, assicurarsi il terreno circostante, per non trovarci, domani, imbottigliati, chiusi in una cerchia che impedisca il sicuro sviluppo della benefica istituzione.

E quel terreno bisognerà acquistarlo entro Aprile, poiché v'è il pericolo che venga venduto ad altri: mi hanno dato la proroga solo a fine Aprile.

E così bisognerà por subito mano almeno a tre padiglioni: uno maschile, uno femminile, e uno pei bimbi, per raccoglievi quei poverissimi che non trovano posto tra gli Istituti di beneficenza già esistenti.

Come Ella sa, abbiamo la piena approvazione dell'Eminentissimo Cardinal Schuster, il quale visitò il Piccolo Cottolengo anche ultimamente e fece voti che s'ingradisca.

Devo ben chiarire che noi siamo i preti dei poveri, e siamo per i poveri più infelici e abbandonati: per quelli cioè che sono i così detti rottami, il rifiuto della società.















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Al povero che batte alla porta del Piccolo Cottolengo Milanese non si chiede la documentazione della sua miseria, non il certificato di legittimità dei suoi natali, né la fede di battesimo, né se cattolico o turco, se ha un Credo, o se non crede in niente, ma si va con le idee larghe giusta il concetto cristiano e Dantesco “La nostra carità non serra porte”.

Questo è lo spirito della nostra fondazione, che vuol essere spirito di evangelica semplicità, di fede e di amore senza limite verso tutti, italiani e stranieri, credenti e non credenti, poiché tutti abbiamo lo stesso Padre celeste che è Dio, e tutti dobbiamo amarci e darci la mano da fratelli.

Al derelitto o reietto noi non chiediamo se ha un nome ma solo se ha un dolore e urgenza di ricovero.

Il Piccolo Cottolengo sarà come il Villaggio della Carità, alle porte di Milano. - Ma non vuol essere una semplice opera di assistenza ai bimbi, ai malati, ai vecchi cadenti, agli inabili al lavoro etc. ma sarà il centro dal quale, come battaglioni volanti, partiranno Sacerdoti e Suore, Missionarî e Missionarie del Popolo, per accorrere ad assistere, specialmente alla periferia di Milano, i poveri, gli sfrattati, tutti quelli che avranno bisogno di un aiuto materiale e di un conforto spirituale, per non perdere la fede in Dio e negli uomini, risolvendo così il grande problema religioso e sociale della periferia, ove si raccolgono tutte le miserie, tutti i disperati, dove, nel silenzio si formano i comunisti, le cellule, le più pericolose unità dei senza Dio, il ché significa in definitiva, anche dei senza Patria.

Però tutti comprendono che non si potrà far opera efficace di bene, non si penetra nel cuore degli sfrattati, degli esasperati, o di chi ha fame, né si può moralizzarli e farne dei buoni cristiani e dei buoni cittadini, solo con delle parole per quanto buone e sante, ma ci vuole anche un amore operoso, fattivo, sollecito: bisogna avere subito un posto di pronto soccorso per i loro casi più urgenti e pietosi, - questo posto è: il Piccolo Cottolengo Milanese.

Io son più che certo, che la Grande Milano non sarà seconda a nessun'altra città nel creare una istituzione così necessaria; e mi ritengo sicuro che i due milioni di cui ho bisogno urgentemente, - uno per l'acquisto del terreno, e l'altro per edificare, - saranno presto raccolti.

















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Caro Signor Rag. Sala, Ella insieme con Sua Eccell. l'On.le Senatore Cavazzoni, sarà l'apostolo del Piccolo Cottolengo Milanese, e la loro sarà una grande benemerenza e verso la Religione e verso la società.

Il personale c’è, e preparato all’alto scopo; - noi poi abbiamo fede in Dio e tanta fiducia nel cuore intelligente e grande dei buoni Milanesi.

Susciti Iddio molti spiriti generosi, aperti al bene e ai presenti bisogni, che contribuiscano largamente a quest’opera non solo di cristiana carità verso i fratelli più miseri, ma di vero risanamento sociale e di salvezza.

Sarò sempre memore e grato verso di Lei, Caro Signor Ragioniere e verso tutti i misericordiosi: dirò sempre a Dio che li ricompensi in terra e in cielo.

Al Piccolo Cottolengo Milanese si pregherà ogni giorno per la prosperità dei benefattori e Loro famiglie, come per la prosperità della nostra Patria.

E, ora, da povero prete, invoco su di Lei, caro Signor Ragionier Sala, su le Distinte Famiglie Bassetti, su tutti i Benefattori e Loro industrie un’amplissima benedizione.

E che le benedizioni di Dio Li seguano e confortino in tutti i giorni della vita!

Di Lei, caro Signor Ragionier Sala,

Obbl.mo e dev.mo Servitore in X.sto


Don Orione

Della Div. Provv.za