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[Minuta]

Confessione; Giornali; Grecia; Manzoni; Genova.

Anche a me piace il vino parlare dell’osteria senza offendere gli albergatori e i caffettieri.

Necessità

bisogno per la società

convenienza   maggiore

                                   mercati

     interessi

                                   partita moderata due bicchieri per chi beve sempre acqua tinta

                                              con aceto se non necessarie conveniente

Specialmente dopo che l’ospitalità ci furono sempre ci sono e se non ci fossero   

                                                       bisognerebbe dunque

Dunque Non dell’osteria, e di chi la tiene aperta, ma del vizio dell’osteria e di chi ne abusa  Fucile così io lodo

Chi ne abusa? Chi spende danaro d’altri

                                                             Figlio che ruba padre

                                                             Uomo indebitato

                                                             forse per crescere i ladri?

                        Chi si ubriaca

                                                             forse per far perdere i sentimenti?

                        Chi perde messa le funzioni, fa cattivi discorsi, rissa (di) notte

                        Ha aperto per fomentare il mal costume i disordini

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[Minuta]

benché talora si senta sfinito e guardandovi prende forza reso sfinito un giorno dopo l’altro benché lontano dai miei figliuoli extraneus fratribus meis et peregrinus Ecclesiae


[quanto segue è scritto da Don Lighenza]


Il Sacerdote Fuschetta Don Valentino, della Società di Emigrazione con sede in Genova, piazza Di Nigro n° 49, mi risulta, dalle indagini fatte, che mostrò premurosa assistenza ai feriti ricoverati dal Vapore “Regina d’Italia”, e “Città di Napoli”.

Con lui era un altro missionario, ugualmente pieno di abnegazione, del quale mi è sfuggito il nome.

Proporrei, se possibile, che la ricompensa onorifica fosse conferita alla Società dei Missionari d’Emigrazione di Genova, per non escludere il compagno che lavorò ugualmente come il Don Fuschetta.

Ho assunto informazioni sui due missionari e le cinque suore della Società di Emigrazione di S. Antonio di Padova, e mi risulta che vennero di fatto nei primi giorni e si diedero con molto zelo ad aiutare i superstiti. Ricordo di aver affidato appunto i primi orfani raccolti.