V076T099 V076P067
[Da Copia dattilografata - la città e la data, sono di pugno di Don Orione]
Tortona, il 10 Luglio 1927.
Eccellenza Rev.ma,
Nostro Signore conforti di ogni grazia e benedizione Vostra Eccellenza!
Da più di un mese sono stato informato delle nuove disposizioni che Vostra Eccellenza Rev.ma ha creduto, nella Sua saggezza, di prendere per Rafat. Ho dovuto convenire che la nostra posizione, la quale si era resa già precaria dopo che V. Eccellenza non aveva risposto a due delle tre condizioni, che, fin dall’anno scorso, mi ero veduto costretto a proporLe, quando Le inviai appositamente a Roma il Don Adaglio, si é oggi fatta insostenibile.
Quelle condizioni le dovetti fare per uscire una buona volta da uno stato di cose mai bene definite né sicuro, dopo parecchi anni.
Ho voluto ora sentire anche il parere dei più anziani di questa minima Congregazione, e specialmente di Don Adaglio, che conosce persone e cose di costì.
Ma anche lui, che pure si dimostra molto devoto e affezionato a V. Eccellenza, e che Ella ben conosce quale Sacerdote di pietà e di lavoro, pieno di buon senso e di prudente discernimento, ha dato parere non favorevole a rimanere.
Dato quindi lo stato delle cose, e dopo essermi per molti giorni raccomandato a N. Signore, ritengo venuta l’ora che silenziosamente ci ritiriamo da Rafat.
Iddio vede tutto e sa tutto: sit Nomen Domini benedictum!
In questa ora, nel modo più umile e più ampio, chiedo perdono a Dio e a Vostra Eccellenza delle mancanze mie e de’ miei Religiosi.
Col divino aiuto, voglio sempre ricordare nella Santa Messa V. Eccellenza e lo faro con grande affetto e venerazione; e così faranno, ne sono certo, Don Adaglio, Don Gemelli, e quanti lavorarono a Rafat.