V076T121 V076P085
I. M. I.!
Oneglia Imperia, li 30 Settembre 1932 - X.
Rev.mo Direttore, Don Orione,
Venimmo a conoscenza che V. S. Rev.ma ha ereditato, per la provvidenziale Opera Sua, dal compianto Teologo Prev. di Oneglia un terreno con locale ricreatorio annesso.
Venimmo a conoscenza, che accettata l’eredità, ha però intenzione di vendere.
Quindi se ciò fosse secondo la verità, pregata da uno dei nostri Amministratori, la supplicherei rendermene avvertita perché tale persona desidererebbe comprare. E giacché l’occasione mi favorisce, conoscendo la grande Sua carità, la prego veder se nel Suo ricovero può accogliere un certo Nicola Rossi fu Giuseppe sordomuto sarto di circa 26 anni, buono tanto, ma data la malattia che ebbe da piccolo a mano a mano che s’avanza negli anni perde la memoria, quindi la necessità di ritirarlo. Tale sordomuto è di Castelnuovo Scrivia quindi migliori e precise informazioni potrà dare il Parroco il quale ha già fatto da V. S. R. l’opera bella di ottenere che il fratello del sopracitato Rossi fosse accettato nel suo Seminario avendo vocazione al Sacerdozio. Fiduciosa di ottenere quanto chiedo, e in attesa di una risposta per il nostro Amministratore, raccomandandomi alle Sue preci profondamente ossequio.
Dev.ma
Suor Clementina Morandi
Direttrice R. Istituto Sordomuti
[Segue risposta, in minuta, autografa di Don Orione, per terzi:]
V076P86
I° Ottobre 1932.
a Pellicciotti.
Rispondere che Don Orione non ha creduto di poter accettare, finora, quanto il compianto Prevosto di Oneglia, a sua insaputa, gli ha lasciato, perché detta eredità è gravata da obblighi che esigerebbero da Don Orione sacrifici superiori alle sue forze.
Che
Comunque, se avesse
accettasse, non potrebbe vendere, poiché detto
lo stabile dovrebbe avere una
una determinata finalità.
È poi spiacente di non potere accogliere il sordo - muto, raccomandato perché manca assolutamente di posti disponibili.