V076T174 V076P143
[Minuta]
+ Pax Christi.
Veneratissimo Padre nel Signore,
Sono
un povero Sacerdote, conosciuto da amico di parecchi amici vostri
di Vostra Eccellenza
vostri, e
anche da
come lo era di quel dolcissimo vostro fratello
che fu
fratello Monsig. Scalabrini.
Da
qualche tempo tengo dietro alle opere della mente e della pietà di
Vostra Eccellenza, ammirato dalla grande
umiltà e carità Vostra,.
Oggi sento di dovere venire
vengo in Domino a Voi per farvi
una preghiera.
Compreso da un senso profondo della mia indegnità e da un grande amore del Santo Padre e di Voi.
So che Vostra Eccellenza è per pubblicare uno scritto su questioni assai delicate, e mi pare, per quel poco che so e conosco del S. Padre, che ciò sia per recargli una profonda amarezza.
Anche
l’Osservatore
Romano
in
di questi giorni
ha fatto già sentire questo disgusto.
Ora io mi metto ai piedi di Vostra Eccellenza e Vi prego e Vi supplico di non mettersi al pericolo di dare dolori al cuore del S. Padre.
Se
lo scritto vostro
fu visto e approvato da Roma, allora amen, e
fate, perchè
chè Dio certo lo benedirà e farà bene; ma, se non fosse stato
visto, approvato,
caro Eccellenza, non lo pubblicate, e ritiratelo, se già l’aveste
fatto.
Date l’esempio dell’amore più umile e filiale al S. Padre: da Voi Vescovo questo si aspetta.
Voi poc’altro vivrete: state ben unito al Papa, mettete pace tra lo Stato e la Chiesa, tra il popolo e lo...