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[Minuta - Da Copia manoscritta, vi sono correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione]
L’ostensione del fac simile della SS. Sindone
al Santuario di N. S. della Guardia in Tortona.
Il
nostro Santuario, della
Madonna della Guardia in Tortona
nei giorni 14, 15, 16 c.
m.
maggio, ha visto uno straordinario affollamento.
Don
Orione, nella molteplice, e, si direbbe, irrequieta ricerca
d’occasioni di bene, si era procurata
La Divina Provvidenza a mezzo del Ven.do Monastero delle Carmelitane
Scalze di Moncalieri, ci mandò una copia fedelissima della S.
Sindone venerata conservata
in
Torino e
l’aveva esposta.
Don Orione pensò di esporla al pubblico, col permesso della
competente Autorità, non certo come oggetto di diretta venerazione o
di culto, ma come simbolo atto a suscitare nei cuori, in quei giorni,
commemorativi della S. Croce un nuovo palpito d’amore per
la passione di
e di divozione verso Gesù Cristo Crocifisso. Il
Santuario meglio la Cripta era il luogo dell’esposizione
Venne esposta sull’altare la reliquia insigne della S. Croce in prezioso reliquiario.
La esposizione si fece nella vasta Cripta del Santuario.
Una
mistica luce, temperata da cortine si diffondeva dappertutto, dando
agli spiriti un senso di intimo raccoglimento invitante
che invitava alla preghiera e meditazione.
L’altare
dell’esposizione, illuminato da riflettori e da luci
ben nascoste
lampadine nascose, presentava un colpo d’occhio stupendo. Dall’arco
pendevano 12 bellissime lampade di
bronzo
dorate dono al Santuario donate
dalla nobile casa dei Baroni Garofoli Cavalchini da
generoso benefattore.
Esse
furono mantenute accese dalla pietà degli abitanti del borgo S.
Bernardino e Groppo. Dalla balaustra all’altare, fiori e piante di
sempreverdi per terra, sui gradini, ai lati, dell’altare
un vero tappeto di fiori. Ricco pure e artistico l’addobbo.
L’altare era occupato dalla S. Sindone che, come abbiamo detto, è
una riproduzione fedelissima di quella di Torino,
fedelissima sia nelle dimensioni nei
disegni che in quella vi si scorgono
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che nella riproduzione della sacra effige di Cristo morto.
Per
tutti e tre i giorni nei quali durò l’Ostensione il concorso del
popolo fu consolantissimo. Le Sante Messe si susseguivano, si può
dire, ininterrottamente dall’alba a mezzogiorno; le sante
confessioni e Sante Comunioni furono numerosissime: fu davvero un
commovente spettacolo di fede e di amore a Gesù Crocifisso! Vedevi
pellegrini accostarsi riverenti all’altare e riportarne segni di
profonda commozione; se
ne sono visti
molti che
a stento frenavano le lagrime: era la voce dell’amore di Dio che
vibrava nei cuori, sia pure attraverso una
la semplice riproduzione d’una delle più insigni reliquie della S.
Passione. E di pellegrini ne vennero da tutte le parti della Diocesi
anche da paesi lontani, molti a piedi, e pure dai
pare
dall’alessandrino.
La
chiusura delle feste è stata particolarmente suggestiva. I canti
mesti e solenni degli inni della Passione si diffusero sotto le
arcate della Cripta, e dopo che
Don Orione ebbe
impartita la benedizione colla Reliquia della S. Croce proruppe
irrefrenabile il canto del Te
Deum,
sintesi magnifica di riconoscenza e di ringraziamento. I giorni che
si chiudono così sono giorni pieni di grazie
e benedizioni
gioie spirituali; e noi ringraziamo e benediciamo Dio d’averceli
concessi, osando sperare che altri giorni, pieni di gaudio
spirituale,
sorgano ancora ad infondere nuova fiamma e nuovo impulso di vita
interiore, altamente cristiana!
Sia
benedetto Gesù Crocifisso, pel bene che in questa circostanza ha
voluto espandere nelle anime.
Ci
è grato dovere ringraziare il Sig. Mazza (Apparecchi Elettrici) per
l’accurato impianto e fornitura di ricchi candelabri, il Sig.
Vezzetti (Arte Sacra) ed
i Sig.ri
Priori delle Chiese di S. Rocco, S. Carlo, i RR. PP. Cappuccini, il
Sacrista di S. Matteo, S. Michele e Loreto che ci fornirono di ricchi
paramenti per l’addobbo.