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[Da Copia dattilografata - vi sono correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione]
S. Bartolomeo Apostolo
fu con gli altri Apostoli testimonio delle principali azioni di Gesù Cristo e della sua gloriosa risurrezione.
Lo Spirito Santo, alla cui discesa si era apparecchiato con fervore, lo riempì di zelo, di carità, di tutte le virtù, e, animato da forza soprannaturale, non pensò che a far conoscere Gesù Cristo e a portare il suo nome fino all’estremità del mondo. Egli predicò il Vangelo nelle più barbare parti d’oriente, penetrando sino all’estremità delle Indie. Si legge in Eusebio che S. Panteno, essendo stato nelle Indie al principio del III° secolo, vi trovò le orme del cristianesimo, e gli fu mostrata una copia del Vangelo di S. Matteo in lingua ebraica, lasciata colà da S. Bartolomeo. Questo Apostolo fu a Gerapoli, nella Frigia, dove s’incontro con S. Filippo, e poi andò a istruire nella fede i popoli della Licaonia. Essendo passato nell’Armenia per predicarvi la fede ad un popolo ostinatissimo nelle superstizioni dell’idolatria, vi ricevette la corona del martirio giusta S. Gregorio di Tours.
Egli è stato scorticato vivo. S. Gregorio di Tours accerta che nel VI secolo le Reliquie di S. Bartolomeo furono portate nelle isole Lipari. Nel 899 furono trasportate a Benevento, e nel 983 a Roma, secondo il Card. Baronio. A Roma sono conservate in un monumento di porfido sotto l’altare maggiore della celebre chiesa di S. Bartolomeo, che è nell’Isola del Tevere. Fra le belle statue del Duomo di Milano, singolare e ammiratissima è quella di San Bartolomeo scorticato. Essa è del Cibo, il quale ha saputo rendere con finezza d’arte inimitabile i muscoli, le vene e le altre parti in cui gli artisti trovano tanta difficoltà.
Nelle vicinanze di Tortona, oltre il Castello - già in territorio di Viguzzolo, vi è un oratorio antichissimo dedicato a S. Bartolomeo. Ogni anno il 24 agosto vanno a dirvi la Messa i Figli della Divina Provvidenza.