V076T276 V076P244

[Da Copia manoscritta, vi sono aggiunte di Don Orione]

2) Mirate per tanto che stravaganza! Se Dio comandasse la fatica e il mondo comandasse il riposo, converrebbe per obbedire a Dio ripudiare il riposo ed abbracciar la fatica; e tuttavia, mentre va la cosa al contrario, la gente più volentieri ubbidisce ad un padrone sì barbaro qual è il mondo, che sempre gode di vedere i suoi servi operar da servi, di quel che obbedisca ad un padrone sì amorevole qual è Dio, che sempre si diletta di vederli operar da liberi. Ite ad onera vestra, diceva il Faraone agli ebrei, nel tempo stesso che Dio comandava loro che andassero nel deserto a sacrificare. Li stesso dice il mondo a suggestion del demonio, nemico tanto giurato dei giorni festivi:

Che tante feste? Che tante feste?

Chi vuol mangiare, chi vuol mangiare s’ingegni. Andate in tali giorni al mulino, andate all’osteria, andate a bottega, attendete pure ai contratti: Ite ad onera vestra! - E così il mondo, benché sì crudele, che vi esorta alla fatica, al peso, tuttavia è più ubbidito che Dio, e lasciate il Signore per andare alle fiere, ai balli, ai bagordi: e non sapete staccare il cuore e le mani dalla terra, da quella terra in cui marcirete un giorno, non sapete...