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[minuta]

Roma, il 21 Giugno 1926.

festa di S. Luigi G.

+       Anime e Anime!

Distinta mia Benefattrice,

La grazia e la pace di Gesù Cristo siano sempre con la Sg.ria vostra e con tutti i suoi cari!

Ho ricevuto un po’ fa gli Auguri che anche a nome del suo Pippo e dei bambini Ella ha voluto farmi pervenire.

La ringrazio di tutto, ma specialmente delle preghiere, - carità grande che spero vorranno continuarmi.

E così io Le prometto che non dimenticherò mai di pregare per Lei, per suo marito e per tutti i suoi figliuoli alti e piccoli.

Con i quattro piccoli, e specialmente con i due primi io la supplico nella carità di Gesù benedetto di non attaccarli mai mai, - perché essi ora sono in un periodo critico e difficilissimo, e sarebbe un irritarne l’animo e allontanarlo dalle pratiche religiose più che avvicinarlo ad esse.

Ella, ottima Signora, rappresenta nella sua distinta e religiosa famiglia una grande parte, rappresenta nella sua casa la Religione stessa.

Ora bisogna, se ella vuol riuscire a fare ancora un po’ di bene à suoi nipotini, (i due primi) che si sforzi, pur vedendo tutto, di dissimulare molto, e di correggere poco poco, e solamente quando proprio il tacere e dissimulare fosse evidentemente di grave e sicuro danno alle loro anime o alle anime altrui.

La Signoria Vostra deve agire su di essi non solo con cuore di madre, ma con infinita pazienza e carità: sono malati spiritualmente, malati gravi, per non dire di più: vanno presi con la più grande delicatezza e curati con infinite cure e riguardi, ma in modo che essi neanche quasi se ne accorgano, e vanno tirati su a piccole dosi e sorretti con finezze di carità perché non abbiano da morire….