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[Da copia dattilografata]
Tortona, il 15 Ottobre 1927.
Mio caro figliuolo nel Signore,
La grazia e la pace di N. Signore Gesù Cristo siano sempre con noi!
La circolare ai Parroci d’Italia per le vocazioni Religiose ad incremento della nostra cara Congregazione, è stata evidentemente benedetta da Dio.
Non solo ha suscitato la migliore impressione, ma ha fatto del bene allo spirito di tanti Sacerdoti e anche di Vescovi, i quali mi scrissero bellissime lettere.
Ma quel che più vale, insieme con un’onda di generale simpatia, quella Circolare ha
portato alla nostra Congregazione una pesca di vocazioni così abbondante, da farmi ricordare la pesca miracolosa del Vangelo.
Tanto che la povera barca di questa Casa non potendo contenerne di più, già ho dovuto, da circa due settimane, sospendere nuove ammissioni, eccettuati proprio casi di singolarissima importanza.
I nuovi accettati hanno fatto tutti la IV Elementare, con promozione, parecchi anche la V. e la VI. Ve ne sono pure di Ginnasio, di Liceo, di Teologia. Almeno 25 hanno più di 20 anni: sono poi giunti dalla Polonia, altri 10 bravi Chierici, i quali tutti fanno la Teologia, alcuni anzi sono nel terzo e quarto anno.
La Cappella è piena, il Refettorio è pieno; ne devono entrare almeno altri 60.
Dove li metterò, non lo so: la Madonna mi aiuterà!
Prevedo che dovremo andare in Cappella a due riprese e così in refettorio a due serie. Del resto meglio così che averli vuoti.
Ho dovuto acquistare nuove lettiere, materassi, coperte, lenzuola: prevedo che non mi basteranno 15 mila lire. Mi direte: perché non portano tutti il loro corredo? Che volete?
Ci sono vocazioni così promettenti che non si possono respingere perché non hanno il materasso e la roba da letto.
Diceva un giorno Don Sterpi: «Si fa presto a criticare, bisogna esserci».
Ora ci vorranno alcune altre migliaia di lire solo in libri; poi c’è da mantenerli.
E qui si parrà non solo la vostra nobilitade, ma la vostra charitade, che è quella che conta davanti a Dio.
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Bisogna che mi aiutiate cordialmente a mantenere e a formare questa valida schiera di nostri successori.
Ricordate la deliberazione storica presa a Bra. Io ho tenuto fede a quella deliberazione, che ha segnato un passo in avanti, passo fermo da gigante, dell’Opera della Divina Provvidenza.
Con l’aiuto di Dio, o miei figli, abbiamo acceso in cento e cento petti un ardore di divina carità e di Apostolato che diffonderà nel mondo una grande luce e sarà, domani, una forza invincibile, nelle mani della Chiesa.
Il Clero d’Italia ha risposto con slancio meraviglioso al mio e vostro appello, ed ha dato ali alla nostra Congregazione, perché essa, sorretta da Dio, voli alta, sempre più alta e porti l’amore di Dio e degli uomini e il romanismo sino all’estremità della terra.
Fin qui tutti hanno risposto degnamente: Clero, famiglie e giovani; anche quei nostri Esploratori di Vocazioni, che ho mandato per le varie Regioni, in genere, si sono diportati in modo meraviglioso, e hanno bene meritato dalla Congregazione.
Se avessimo non una, ma cinque Case come quella di Tortona, avrei potuto accogliere, almeno, 500 vocazioni! e buone vocazioni! Sarà per un altro anno.
Ripeto: tutti hanno risposto con sacro entusiasmo: non risponderanno ora i miei figli? Mi sentirei troppo umiliato, se dovessi, anche per un momento, dubitarne.
Qui il Refettorio è pieno, e presto avremo il Refettorio a prima e seconda serie.
Non aggiungo altro: "cui tocca, tocca", ma in un altro senso.
Vi conforto, o cari figliuoli miei e vi abbraccio spiritualmente tutti e ciascuno in G. Cristo e nella Santa Madonna.
Pregate sempre per me!
Vostro aff.mo