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Pro memoria al Rev.mo D. Sterpi
1 Licenza avuta dal Rev.do D. Pensa da confermarsi dal Superiore Generale di
soccorrere l’unica mia sorella settantenne che soffre la fame avendo il marito paralizzato coll’affitto da pagare ecc. con circa L. 50 o 60 mensili.
2 Di aiutare 3 o 4 giovanetti già da me collocati a Campo Croce dopo esperimentata la loro vocazione dopo parecchi mesi che venivano da Mestre al Manin a scuola e ad aiutarmi nel far quadretti per propaganda e Missioni.
3 Di accettare per loro qualche offerta da due miei antichi orfani (Violini e Gamba) e da qualche pia signora che vuole servirsi di me per pane di S. Antonio e per poveri fanciulli pii.
4 Di comperarmi qualche verdura avendomi proibito il Prof. Pichini le carni e il vino per la arteriosclerosi, e sopratutto per francobolli nella propaganda stampe: di Pio X = Transito di S. Giuseppe = libretti Via Crucis da me composta per gli americani -
Devo salvarmi - ecc.
Per provvedere a quanto sopra mi servirei della Cappellania datami da Benedetto XV di 50 Messe annue coll’elemosina di L. 20 - ossia L. mille annue che fin qui, dopo i voti, aveva ceduto alla Casa.
Oppure degli interessi di un Libretto al portatore lasciato con testamento regolare al Rev. D. Orione per suffragi o beneficenza ai novizî e probandi.
Sono le poche migliaia di lire rimastemi dopo aver già dato alla Congregazione L.7760 per Padova, L. 6000 agli Artigianelli, L. 1000 a D. Pensa, e di aver lasciato alla Casa i proventi dei miei libri, libretti, ribassi farroviarî, la S. Messa quotidiana a Rialto anche per un secondo Sacerdote, e la festiva a Mestre ove vado da 4 o 5 anni.
5 Avendo promesso al Comincini più che trentenne che alla occasione del suo (ottimo e serio) sposalizio gli avrei fatto un dono chiesi al Rev.mo D. Orione il 14 Ottobre licenza di donargli per impianto della casa (affitto) L. Cinquecento per una volta tanto; ma non avendo avuta risposta ed urgendo la spesa consegnai le lire 500 col patto di poi restituirla se il Superiore non concedesse la richiesta licenza.
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Sicché domando la sanatoria. Il Confessore mi ha detto: chi tace conferma, ma
io sono in angustie dall’Agosto quando Le scrissi non avendo avuto riscontro o tempo per abboccarmi col Superiore.
Dev.mo servo
Don Pedrini Cesare
di anni 73 compiuti.
[sullo stesso foglio Don Orione, di suo pugno, scrive quanto segue]:
+ Tortona, il 14 / 2 [1]934.
Caro Don Pensa,
Leggi tutto, e metti da parte questo foglio.
Dirai a Don Pedrini che tutto gli è concesso e confermato: lo conforto grandemente, ma lo prego di ….