V077T106 V077P144
[dattiloscritta]
J. M. J. F.
Spoleto, 31 / 8 / [19]39.
Rev.mo Signore,
Sono Canonico di Zara e mi trovo a Spoleto, per migliorare la mia vista, ma, se l’aria è buona, mancano però gli aiuti necessarii alla cura.
Il Medico provinciale, di Roma, è mio cugino, Dottor Ermenegildo Frongia, e lui, tante volte, mi ha detto, che, se potessi stabilirmi a Roma, per un certo tempo, mi metterebbe in cura sotto uno specialista suo amico.
Ma io non trovo la via, per introdurmi a Roma.
Mi hanno suggerito di domandare asilo a una Congregazione religiosa, offrendomi ad aiutare, in qualche cosa, per avere, almeno, il vitto e l’alloggio, e, prima di tutte, mi è stata indicate, precisamente la sua, dicendomi, che Ella usa fare queste opere buone.
Non importerebbe anche se dovessi assentarmi, da Roma, a periodi, per andare a predicare, in qualche suo Istituto; perché la mia è miopia e non è altro male che richieda visite continuate.
Don Risi mi conosce, se si ricorda; e di me, gli parlò anche Mons. Cominòla, Piemontese, Canonico a Narni, in riguardo alla Quaresima, del 937, che poi, non potei accettare.
Queste cose che le ho detto, possono bastare, per ora, a dirle se può o no trovarmi una sistemazione; ma sono pronto a qualunque altro schiarimento che mi voglia domandare.
Sperando che la sua nota carità posa venirmi in aiuto, La prego a raccomandarmi al Signore e a gradire i miei devoti omaggi.
Dev.mo
Via Terme - 2
Can.co Dr. Raimondo Frongia
V077P145
Fano, il 1 9 1939.
I. M. I.
Amatissimo Padre,
Trovo a Fano gran lavoro per preparare il posto ai profughi.
Le Marche sono dichiarate zone sicure e quindi debbono ospitare persone il più possibile fino ad 1/4 della popolazione già esistente.
Fano prepara subito per 2000 persone e in un secondo tempo fino ad 8000 m.
All’Orfanotrofio requisiscono i locali del circolo per ragazzi che aumenteranno il numero degli Orfanelli e questi li debbo restringere il più possibile per fare altri posti.
Il teatro viene lasciato libero perché nei nostri cortili raduneranno tutti i ragazzi profughi per le loro ricreazioni e il cinematografo dovrà funzionare per essi; in Fano i ragazzi forestieri saranno in 800 - queste sono le disposizioni del Prefetto.
Mio fratello mi ha riscritto e insiste, da San Remo si parte e si ha paura, io non voglio precipitare le cose, ma i treni sono da domenica ridotti della metà e precipitando le cose sarei contento si capisce di pensare in questi frangenti ai miei, ne faccia parola al Sig. Direttore e poi mi telegrafi se in caso di bisogno possa disporre.
Preghi per noi, ossequi a Lei ed al Sig. Direttore.
Aff.mo in X.sto
D. Canavese O. D. P.
P. S. - Tenga presente che aumentando con i profughi i miei ragazzi oltre i cento ho bisogno oltre Breuvé altri tre Chierici perché faranno parte attiva dell’Orfanotrofio e nelle
ricreazioni è affidata a noi l’assistenza morale.
V077P146
[minuta]
Tortona, 5 / 9 [1939]
Caro Don Sterpi,
1)
Per
A Don Canavese potreste rispondere:
I Che Don Orione ha mandato a S. Remo Don Di Pietro per darsi conto di quella situazione, sia per le persone vitalizie che abbiamo a Santa Clotilde sia per le altre.
Don Ghiglione per iscritto e Don Di Pietro, ritornato, a voce, riferiscono che, finora, nessuno degli ospiti vitalizi di Villa S. Clotilde ha chiesto d’essere portato altrove.
Però, se la mamma di D. Canavese desidera ritirarsi, anche subito, col Don Canavese, Don Orione vede bene la cosa.
Quanto a suo fratello e famiglia non ritiene conveniente che si trovino in Istituto; si intenda col fratello e, se d’accordo, trovi per la famiglia una abitazione non lontana dall’Istituto.
Circa gli Assistenti si vedrà di accontentarlo, in tutto quello che ci sarà possibile.
A S. Remo ho scritto ancora stamattina, dicendo che mi tenga informato.
Chiedergli se il Sacerdote polacco è partito o dove è.
Ieri non si trovò a Milano.
II..Circa al Can.co Dott.r Raimondo Frongia, il Vicariato ha proibito, dall’anno scorso, che Sacerdoti estranei vivano in Case Religiose, sì che da Ognissanti si dovette dimettere anche un Sacerdote di Fano, raccomandato dal Vescovo di Fano.
In massima, poi, non sarei del parere, - anche perché amerei che la Casa di Ognissanti prendesse vita religiosa e più ordinata.
Tuttavia, se credete, potreste sentire Don Risi, dacché pare che egli conosca l’individuo.
So che non prese più un certo predicatore (non vorrei fosse questo) per avere avuto informazioni non buone.