V077T125 V077P176
[Minuta]
Ill.mo Sig. Comm. Sportello,
Ho
preso conoscenza dello scritto rilasciato ieri da V. S. al R. D.
Fiori, e, dopo,
seria
ponderazione, debbo dichiararle,
a
nome dei Superiori per
debito di lealtà: Per
quanto mi consta La
nostra Congreg. non può riconoscere patti che non le consta di avere
mai
contratti, e neppure
di
avere
ha
autorizzato persona alcuna
a
contrarre.
Stante
l’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico, e la divergenza
di vedute tra la S. V. e La
Congregazione
la
quale ha
sempre creduto che l’Opera
del
di Lei, Sig.r
Comm.
Sportello, non fosse un contratto comune,
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di
compra-vendita, ma bensì un’opera di gratitudine al Cielo
per
grazia e beneficenza per il prossimo dello
stesso
Comm.r Sportello per grazia ricevuta, di incolumità della vita e un’opera di bene per i poveri fanciulli.
Stando
così
le cose, i
Superiori giudicano essere troppo disagio per ambo le parti lo stato
attuale di incertezza, e al contrario essere maggior prudenza e
lealtà il ritirarsi subito ritengo
conveniente ritirarci
subito
sia pur provvisoriamente da Anzio. lasciare
libero il locale del Sig. Comm. e scioglierci da ogni impegno.
In seguito, se le parti interessate lo crederanno opportuno, si potrà continuare le trattative, e se, come speriamo, si giungerà ad un comune accordo, riprenderemo il nostro lavoro con maggior lena, e con maggior soddisfazione Sua e nostra ritorneremo ad Anzio, per la cura della Chiesa e dell’Istituto.
In
seguito a queste deliberazioni, al
15 ottobre,
lo stabile sarà
consegnato a
V.
S. le chiavi della casa Vostra
Signoria.