V078T016 V078P028
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Roma, il 22/ IV.[1]913
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Caro Don Sterpi,
Ho ricevuto la vostra: aveva ricevuto pure lettera dall’Avvvocato Brezzi, che ora spero avrete ricevuto.- Egli mi diceva che vi avrebbe fatto una tale risposta da non compromettere; spero che ve l’avrà fatta, ed era bene che gli aveste portata a leggere quella già inviata al Prefetto, e che anche gli aveste detto il pensiero di andare dal Sotto-Prefetto.
Se avete fatto tutto questo con Brezzi, o avete copia della sua lettera, e questa è tale da non compromettere e da non contraddirsi con quella inviata al Prefetto, allora prima (se egli non vi ha dato contro) andate pure a far visita al Sotto-Prefetto, e sentite.
Badate che dovete assolutamente dire che l’Istituto non ha a che farci: (a meno che non vi avessero detto di parlare diversamente e in questo caso prima voglio essere informato.)
L’Istituto fa cassa a sé‚: Don Orione l’ha fondato, e lo aiuta quando lo può aiutare moralmente più che altro. - Poi entrate a dire di lasciare in pace l’Istituto e il resto che ha detto Pincetti. - Bisognerà dire un’Ave Maria, e poi essere bene franco.
Forse
potreste accennare che avete sentito di questa eredità fatta da me,
ma che sapete anche che in esso legato vi sono alcune migliaia di
Messe da dire per le quali Don Orione può
fissare che elemosina vuole
e quindi
era proprio a lui.
e
tutto più che si
possa
(Capirete che io potrei fare dire le Messe da
chi voglio
e a L.500
caduna; vi pare? e allora?)
Sarebbe anzi bene che gli Avvocati questo fatto lo conoscessero.
Desidero però essere tenuto al corrente anche giornalmente.