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[Da Copia dattiloscritta.]
Tortona, il dì 8 Settembre 1918
Molto Rev.do Signore ed amico,
Il , che le presenterà questa mia, è un Chierico del mio Istituto. Non potendo io venire personalmente da Vostra Signoria, né mandarle qualche mio Sacerdote, poiché li ho quasi tutti sotto le armi, mando a lei il detto Chierico per vedere se nella sua Parrocchia ella avesse da proporre o da raccomandare qualche buon ragazzo, il quale mostrasse desiderio o inclinazione di farsi Sacerdote o religioso.
Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Vescovo mi ha dato questo gradito incarico: di vedere se si potesse suscitare nelle parrocchie qualche buona vocazione pel Seminario di Stazzano, molto ben disposto Mons. Vescovo a fare ogni agevolazione.
Il Chierico potrà darle in proposito ogni schiarimento.
Che se ci fosse poi qualche ragazzo bravo e di buone speranze per la Chiesa, ma così povero, la cui famiglia non potesse, date le presenti circostanze, neanche dare quel poco di cui pure il Seminario si contenterebbe, è bene che Vostra Signoria sappia che, con l’aiuto della Provvidenza del Signore, tanto io come i miei Sacerdoti saremmo pronti a fare qualunque sacrificio purché non si perda una vocazione.
Ormai tutti vediamo che la Chiesa va incontro ad una crisi dolorosa in fatto di vocazioni, ed è urgente pregare e lavorare perché non manchino buoni Sacerdoti.
“Nessun’opera, diceva San Vincenzo de Paoli, è così bella e così buona quanto l’aiutare a fare un prete”.
Ora, ben conoscendo quanto stia a cuore a Vostra Signoria di aiutare le vocazioni ecclesiastiche e religiose, la prego umilmente di volermi validamente sostenere in questo lavoro, e la ringrazio cordialmente nel Signore di quanto farà, mentre le chiedo del disturbo che le do. Iddio la paghi largamente in terra e poi in Paradiso, e Nostro Signore ci conceda
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di poter insieme collaborare in qualche modo per dare alla Sua Chiesa multos et bonos operarios.
Preghi per me, e mi abbia con fraterno affetto di Gesù Cristo e Maria SS. per
Suo obb.mo e dev.mo