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[Da copia dattiloscritta]
Copia
Anime e Anime
Tortona 22-IV-1920
Caro Castiglione,
Ricevo questo tuo espresso che è senza data ma che dal timbro postale vedo fu imbucato a Roma il 19 aprile.
Sono molto spiacente della malattia di tuo padre, e pregherò di cuore per lui, e perché Iddio ti conforti, o caro Armando.
Don Cremaschi non ha creduto alla malattia di tuo papà perché c’erano sul tuo conto dei precedenti poco sinceri, ricorderai che queste vacanze sei andato in famiglia dicendo che andavi a salutare tuo padre il quale stava per partire per l’America e ti abbiamo pagato il viaggio di andata e ritorno, ed invece non era vero.
Comunque dopo quel fatto si prese una deliberazione generale, che quando uno è chiamato a casa dalla famiglia paghi la famiglia perché‚ non per interessi di famiglia e non di congregazione.
Tuttavia Don Cremaschi benché ti vedesse così di buon umore quando ti giunse la notizia che tuo padre era malato così da indurlo a dubitare che fosse un trucco o una cosa combinata, perché un figlio che sa avere suo padre morente non ride e non fa festa, come facevi tu alla Moffa al pensiero di partire; ti ha dato tuttavia il denaro sufficiente per andare in famiglia.
Pensa che Don Cremaschi si è avanzato con pochi soldi e con 40 bocche da mantenere e tu forse ignori le migliaia e migliaia di lire di debito che abbiamo solamente alla Moffa col panettiere.
La nostra piccola e povera Congregazione è uscita dalla guerra disfatta e indebitata fin sopra i capelli.
Bada che io sono contento che Don Cremaschi ti abbia subito aiutato, ma devi riconoscere che il denaro non toccava a noi dartelo, è evidente! Fin’ora non hai dato proprio nessun aiuto alla Congregazione, e ti abbiamo invece mantenuto e istruito senza che la tua famiglia spendesse un centesimo.
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Ti ho fatto anche dare gli esami governativi pagando le relative tasse. E ti avrei tenuto qui a fare la V.a Ginnasiale se tu non ti fossi sporcato con quelle brutte mancanze.
Durante quest’anno a Villa Moffa non hai fatto nella condotta quel cambiamento che pure mi avevi promesso e il tuo desiderio di non andare alla Moffa non mi piace.
Tu mi hai più l’aria d'un speculatore che di un figlio della Divina Provvidenza. Oh con quanto dolore dico questo e quanto amerei di sbagliarmi! Eppure il Signore te ne ha fatte delle grazie e da Don Cremaschi, come pure quando eri qui sei stato confortato a ben fare e amato tanto nel Signore!
Caro Castiglione, io sì che pregherò per te come ho sempre pregato per il bene tuo, e perché non avessi a tradire la tua vocazione e finire male; ma prima di darti una destinazione voglio sapere chiaro chi ho davanti, se un figlio della Divina Provvidenza o ben altro. E con quale spirito intendi ritornare perché‚ se hai d’essere quali fosti, meglio è non venire, o figlio mio.
Quali consolazioni fin’ora hai dato ai tuoi Superiori? Che cos’è questo tuo continuo altalenare? Tu parli bene ma non operi in conformità; canti bene e razzoli male!
Caro mio Castiglione, raccomandati alla Madonna, sì raccomandati tanto, ma tanto alla Madonna. Io pure la pregherò per te.
Prendi in buona parte quanto ti dico ed ama sempre chi ti parla chiaro e con affetto. Ti mando anche a parte l’annuncio la morte del nostro caro Viano.
Prega per l’anima sua.
Ti benedico, ma fa bene.
Tuo aff.mo G.C.
Sac. L. Orione