V078T057 V078P080
[Da copia dattiloscritta]
Istituto Arti e Mestieri “Don Orione”
Alessandria
Via Addis – Abebà
Alessandria 8/9/42/XX° ++
Anime e Anime!
Tortona il 12 luglio 1921
Carissimo nel Signore,
ricevo la gradita vostra lettera mentre sono sul partire, scuserete dunque le brevi parole.
In verità ho scritto sì poco per la “Sveglia”, che mi fa meraviglia ci sia ancora, dopo tant'anni, chi ricordi quella mia meno che modesta collaborazione.
Quello che sta vero è che ho amato, che ho tanto amato quel giornale pel suo spirito schiettamente cattolico, senza reticenza e senza piagnistei.
Alcune corrispondenze e polemiche, le quali troppo sapevano di personale e di punta, dirò franco che non mi andavano e che mi facevano male, ma la papalità della “Sveglia” era ciò che me la faceva amare tanto, sì che mi pareva doversi e potersi ben chiudere un occhio su qualche manchevolezza.
Ed i poderosi articoli che uscivano dalla penna del Prevosto D. Felice Argenteri di Bassignana, articoli pieni di robustezza e di sana dottrina, sereni e senza ira, che fosse piccola ira di parte, scritta in lingua viva e pura, com'era viva e pura la fede cui erano ispirati. Le posso dire che facevano meramente del bene a noi, giovani allora ed a molti che già erano non più giovani: quelli scritti tennero alto, onorato e temuto il nome e squillo della “Sveglia”.
Era un giornale “La Sveglia” che aveva i suoi difetti, ma chi non ne ha? penso che aiutato di più, avrebbe potuto fare un bene grande, ed essere argine grande all’ondata di socialismo che già saliva. Che cosa fosse “La Sveglia”, e perché se ne comprenda lo spirito, mi piace, oggi ricordare le ultime parole dell’ultimo numero: era il saluto del morituro.
“Dio ci permette la persecuzione: sia la ben venuta![”] Un poco di soffrire fa sempre del bene ai seguaci di Gesù Cristo. Stiamo quindi obbedienti, checché possa avvenire: stiamo fermi a quel Vangelo, a quella Chiesa la quale ci insegna che rivoltosi non dobbiamo essere mai, ma obbedienti all’Autorità. Lavoriamo! Dobbiamo lavorare nella legge come abbiamo lavorato sin qui, lavorare alla luce del giorno, lavorare con calma, con serenità, con fede. Se noi cessassimo dal lavoro, ci mostreremmo indegni della causa di Gesù Cristo.
Preghiamo!
Noi soli possiamo ripetere: col poeta: “Dall’alto scende virtù che n’ajuta”. Preghiamo! - Della preghiera ridono i socialisti, ridono i liberali, ridono i nostri calunniatori: ma noi la troviamo cara.
Pregheremo per noi, per la Chiesa, per la Società per la Patria, per il Re, per i suoi Ministri, pregheremo anche per i nostri persecutori ut possint in viam redire justitiae. (vedi n. 3 giugno 1898.)
Lavoriamo, preghiamo, soffriamo: “facere et pati fortis catholicum est”!
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Di chi fosse questa chiusa così bella, così alta, così cristiana, chiedetelo al Prevosto Argenteri.
All’esimio Pubblicista, il quale solennizzerà ora il suo cinquantesimo di messa, ben vorrei mandare espressioni fervide e augurali che sapessero qualcosa di quegli articoli meravigliosi che Egli mandava alla “Sveglia” ma bisognerebbe avere quella sua penna d’oro!
Il 24 luglio io sarò già al Brasile, ma sarò presente in ispirito alla festa che Bassignana prepara al suo pastore; e voglia il caro Prevosto Argenteri ugualmente gradire e le preghiere e i voti, da oltre oceano, in quel fausto giorno, insieme con la sua popolazione di Bassignana e con lo stuolo dei parenti e dei Colleghi venerandi, eleverà al Cielo anche questo povero figlio della Divina Provvidenza, pure a nome degli antichi scrittori e lettori della “Sveglia”.
Conservi Iddio ancora per lunghi e felici anni il caro Prevosto D. Argenteri, e lo coroni poi di quella gloria che dalla costituzione del mondo stà preparata ai figli umili della Chiesa di Gesù Cristo, ai sostenitori della fede ai servi fedeli dei Vescovi e del Papa!
Eccovi in fretta, ma ben di cuore, caro D. Pier Luigi, non uno scritto su l’azione del Prevosto Argenteri come giornalista della “Sveglia” ma una parola che vuole essere un’umile, reverente saluto ad un veterano della stampa cattolica, ed insieme un augurio: l’augurio che la “Sveglia” abbia ancora a suonare un'ora grande di Dio sul nostro amato Paese.
Fiat! Fiat!
Vostro aff.mo
Sac. Luigi Orione
dei Figli della Divina Provvidenza
(Dal fascicolo uscito nel cinquantesimo di Ordinazione Sacerdotale del Prevosto Argentieri Felice - Vicario Foraneo di Bassignana. 1871-1921)