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[Da Copia dattiloscritta, con correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione]
25 Maggio 1928
(D. Sterpi)
Rev.do Signor Don Francesco,
come Le ho detto, rimando il danaro accluso nel biglietto di S. E. Mons. Vescovo. Sarebbe bello, dopo aver invitato Mons. Vescovo al pellegrinaggio, dopo che Mons. Vescovo è benignamente intervenuto, fargli anche pagare il viaggio! Le pare?
Se però Ella capisse che Monsignore se ne avrebbe a male, meglio averne dispiacere io che Monsignore: solo allora accetterò per ubbidienza.
Riguardo
a quanto Ella mi
disse
ha detto circa
la questione Tempio sul Castello e San Bernardino, ne ho parlato a
Don Orione.
La
Cripta,
per parte di Don Orione, è
già fuori questione, perché circa due settimane fa furono da lui il
Commendator Carbone e l’Avvocato Barenghi, latori di certa lettera
del Colonnello Arzano. Prima ancora che detta lettera fosse letta,
Don Orione
dichiarò
che era pronto a troncare subito i lavori della Cripta pei
Morti
Caduti
in guerra.
Essi
gli risposero di non sospenderli,
e
ma
che
sarebbero tornati a riferire
riferirgli.
La
lettera dell’Arzano non fu lasciata a Don Orione forse perché
essi
stessi
i due ottimi Signori conobbero
avevano rilevato che
era
troppo
alquanto spinta.
Don
Orione la richiese poi, ma non gli è stata mandata.
finora
Venne,
invece,
otto
giorni fa a Tortona il Colenello Arzano:
si
fecero riunioni, ma egli, dopo una tale lettera non
né ‚
si fece vedere, né‚ scrisse,
e
anzi non si vide più nessuno;
quantunque
solo Monsignor
Vescovo detto
disse a
Don Orione che gli si sarebbero fatte comunicazioni in proposito dal
Sigr. Commendator
Carbone.
Sino
Da
martedì fu
chiamato per telefono
pel
tramite della Banca Popolare
il
Commendator Carbone
Don Orione sollecitò un abboccamento col Commendatore ma,
malgrado
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assicurazioni che lo avrebbero avvertito, noi da quella parte, che è l’ufficiale, siamo pienamente allo scuro.
Dopo
notizie vaghe, avute per altro
ancora
da
persone fede degne, Don Orione parlò in casa della situazione delle
cose, e ciò fece molto serenamente, dichiarandosi pronto ad ogni
sacrificio.
Abbiamo creduto di dover sospendere di mandare i giovani per lo sterro, però lavorano gli operai, e ci troviamo nella urgente necessità di dover pure regolarci circa i lavori.
Don
Orione
Si è a
conoscenza da più parti che in autunno cominciano i lavori del
Tempio sul Castello, e ancora stamattina un membro del Comitato
dicendogli
dicendo che esprimeva anche il pensiero del Colonello Arzano, gli
riferiva
a
Don Orione
che
detti lavori dureranno qualche decennio.
Come
altra volta Don Orione ebbe a dire a S. E. Rev.ma Monsignor Vescovo,
egli ritiene che Tortona non sia né Genova né Milano da poter
erigere contemporaneamente
due chiese, le quali verrebbero ciascuna almeno due o tre milioni, il
che obbligherà
per cui
bisognerà
parecchi anni a battere
cassa e da una parte e dall’altra. Che cosa diranno i Tortonesi? Si
finirebbe di diventare tutti ridicoli, e il sentimento religioso
della cittadinanza, invece di acquistarne ne perderebbe, perché
presso la popolazione, che versa già in una crisi finanziaria
prolungata, i preti passerebbero
passeranno almeno
come dei seccanti, se non pure quale gente che vuole squattrinarla. E
il bene che si è proposto nell’erezione dei sacri edifizî,
sarebbe perduto, prima ancora
che essi fossero innalzati.
Ma vi è poi, e ben più grave, la questione morale.
Don
Orione,
malgrado ogni più devoto e filiale attaccamento al Vescovo,
verrebbe,
per
forza di cose,
a
prestarsi
a
fare nell’opinione pubblica la parte dell’oppositore.
Naturalmente
la Città
verrebbe a dividersi in due correnti:
quelli
quella
del
pel
Tempio sul Castello,
e
quelli
quella
del
pel
Santuario
votivo
alla
Madonna della Guardia: una divisione quindi funesta di animi: ed
egli
verrebbe a trovarsi in opposizione al suo Vescovo; alle Autorità,
alla attuazione del Monumento
Diocesano:
il che non deve essere, ed egli non vuole assolutamente che sia,
sotto nessun riguardo, neanche in ombra, tanto più ora che Lei mi ha
detto
dichiarato che Presidente del Comitato è lo stesso Monsignor
Vescovo, pel
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quale Don Orione si lascerebbe, per così esprimermi, annichilire.
Niente contr’altari; ma qualunque più devoto e filiale sacrificio nel Signore.
Tortona
ha già troppe divisioni, mancherebbe ancora che si desse, e da noi
tale
della Divina Provvidenza, altro triste
tristo spettacolo!
Né‚ il Santuario della Guardia si poteva fare subito nel '19 e nel 20 e negli anni dopo la guerra quando si era in pieno bolscevismo.
Don
Orione ha
aspettato poi
pazientemente
otto anni e più,
perché andasse avanti il Monumento
sul Castello, e lo ha propugnato in più adunanze. Vedendo poi che
non si faceva mai nulla, anche cambiati i
tempi e governi e che si
era
ormai
al
decennio della vittoria
erano
passati
degli anni quasi un decennio dalla vittoria
ha scritto il
ai
primi
di Marzo a Monsignor Vescovo che avrebbe cominciato lui, poiché
aspettare di più poteva
parere
poteva
veramente parere
un burlarsi del pubblico, né‚ egli
poteva più presentarsi a S. Bernardino.
I
lavori poi non
cominciarono che ai
primi
verso
la metà
di Aprile.
Se
dunque si fa il Monumento
Diocesano,
passi esso avanti. Trattandosi
di un’Opera Diocesana e di sì altro significato, ha per
sé‚
tutto il diritto per
sé
di passare avanti, anche se l’idea di una
chiesa votiva
un Santuario Votivo in Tortona per la vittoria era
è stata lanciata qualche
anno
al pubblico prima, e
prima
anzi
avanti
che la guerra finisse, nel nome benedetto della Madonna della
Guardia.
Lei mi insegna che ubi maior, minor cessat. Noi aiuteremo con la preghiera e in ogni altro modo possibile il Tempio Diocesano.
Però
ci
si voglia comunicare
attendiamo ci comunichino per iscritto qualche cosa
decisione
poiché abbiamo operai che lavorano a San Bernardino, e
le spese aumentano di giorno in giorno.
Noi
così potremo
Così dobbiamo regolarci, e da Sacerdoti e da figli nonché
da buoni Tortonesi,
vedere in Domino come meglio uscirne, e tutto si farà col massimo
tatto e silenziosamente. cercando
anzi di aiutare l’Opera dal Tempio sul Castello.
Certo
che
la nostra posizione verrebbe specialmente in
Tortona
a
San
Bernardino e anche in Tortona
ad essere tale
così
scossa, che
per
Don Orione
e per la Congregazione.
si
impone il totale ritiro da San Bernardino il ché peraltro avverrà
nel modo più delicato,
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Quale
si addice a un figlio sinceramente affezionato al Vescovo e a Tortona
Quanto
al venire lui da Mons. Vescovo,
come Ella mi consiglia
suggeriva
per ora non crede di
poterlo fare
cosa conveniente farlo perché egli, ignorando che Mons. Vescovo
fosse anche
Presidente
effettivo del Comitato pro Castello
Tempio e con lo intendimento di tenerlo alto e fuori di
da questa vertenza, fin dalle otto e mezzo di stamattina si recava in
casa
di
da
un membro del Comitato e
facendo
per
far
[facesse]rilevare
a
quelli che vennero da lui e, occorrendo, ad altri maggiorenti
la situazione in cui veniamo a trovarci, sollecitava
sollecitando una risposta per
iscritto,
almeno entro domani, da
essi
sabato, per
onde aver tempo a
di
licenziare gli operai per la prossima settimana, adducendo agli
operai
qualche altro motivo che
Iddio non lascerà di suggerirci.
Lo Spirito Santo e la Madonna SS. illuminano tutti a fare quanto è di maggior gloria a Dio e di maggior bene per le anime.