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[Da Copia dattiloscritta]
All.mo e Rev.mo Monsignore
Mons. Arcidiacono Vincenzo Legè
e al Rev.mo Capitolo della Cattedrale di
Tortona
Mi permetto di rivolgere a lei, Rev.mo Monsignor Arcidiacono, e per lei al Rev.mo Capitolo, una preghiera:
L’umiltà del nostro venerato Vescovo che alla sua persona in tante ricorrenze, cominciando dal suo ingresso in Diocesi, non ha permesso mai feste e onori, se non subiti, urterebbe ora quasi con un precetto Divino se, sapendo l’amore di tanti figli, e specialmente del suo Clero, non consentisse, in questo suo cinquantesimo sacerdotale, una festa di devozione al Vescovo, una festa in onore al padre.
E, invero, dice Iddio nel Levitico: “Santificabitis annum quinquagesimum: ipse est enim jubileus “.
Ora da più parti della Diocesi giungono inviti e voci di attesa: giungono preghiere di voler snebbiare ogni equivoco; e sono anime ardenti di fede e di amore, le quali desiderano conoscere come e dove potersi riunire per la Messa d’Oro del Vescovo, onde far corona al Padre, onde compiere la parola stessa del Signore di santificarsi nel Giubileo del Vescovo, sì che de profectu sanctarum ovium fiant gaudia aeterna Pastoris!
Ond’è che per me, Sacerdote tortonese e per tanti e del Clero e del popolo, vengo a pregare umilmente lei, Rev.mo Mons. Arcidiacono e il Rev.mo Capitolo, di voler prendere in mano il cuore di tutta la Diocesi, e, occorrendo, di imporre filialmente la unanime volontà di tutti, e di solennizzare la data Giubilare del Vescovo con un grande atto religioso da compiersi nella Chiesa Cattedrale, madre di tutte le Chiese della Diocesi e sul Corpo del I° Vescovo San Marziano.
E sia una festa di invocazioni celesti e di sante comunioni, una festa di cuori!
E` vero: Mons. Vescovo, nella sua modestia, vorrebbe passare quel giorno nel
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silenzio e nella preghiera, ma noi, pregando, non lo disturberemo affatto, solo, quali suoi figli spirituali non possiamo e non vogliamo essere assenti: Gli chiediamo di poterci associare a lui, nel ringraziare il Signore, ed esprimergli il nostro grato animo: vogliamo pregare Iddio che ce lo conservi lungamente: vogliamo dire a lui il nostro amore di figli in questa cara ricorrenza. Non altro.
Non Gli chiediamo, non vogliamo una parata ufficiale, ma una festa cristiana e figliale di cuori, in cui le azioni di grazie si accordino con i voti e i gaudi di un giubilo santo: “sanctificabitis annum quinquagesimum “.
E, dicendo questo, mi pare di interpretare il sentimento di codesto Rev.mo Capitolo.
Le sante emozioni di tale dimostrazione filiale, che il Vescovo non può rifiutare, riusciranno certo a un conforto per lui e ad una consolazione per tutti nell’alta vita dello spirito.
E il Rev.mo Capitolo avrà ancora una volta benemeritato agli occhi di tutti: interprete sempre autorevole del Clero e del popolo cristiano: espressione vivente di tutto che è corona, gaudio e attaccamento al Vescovo; tutore nato e vindice di quanto è onore e decoro della Cattedra Episcopale, della Chiesa Madre di Tortona e della illustre Diocesi.
Depongo nelle mani di lei, Rev.mo Mons. Arcidiacono e del Rev.mo Capitolo questa umile preghiera, e prego la loro bontà di volermi scusare e di ritenermi sempre quale non mi dimenticherò mai di essere stato, per il loro povero e antico custode del Duomo, quale loro devotissimo
servitore in Gesù Cristo
e nella Santa Madonna