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[Da Copia dattiloscritta]

questo Sacerdote prega, dice bene il suo breviario e la Messa, continuando, come sempre, in una vita illibata e mortificata. Ultimamente gli ho potuto inviare i volumi delle Vite dei Padri, dei Martiri ed altri principali Santi del Butler, e ringraziandomi “del graditissimo dono”, mi scriveva: “il Butler era un mio desiderio antico. Egli mi appresta il pane quotidiano: le Vite dei Santi mi riescono di grande utilità e consolazione. Bisognerebbe mettere una tale ricchezza a portata di mano dei semplici “.

E` stato nel luglio u. s., quando lo incontrai a Roma, dopo tanto tempo, che mi disse d’essere stato richiesto dal Ministero della P. I. fin dall’Aprile, di compilare un manuale di religione per le Scuole Elementari del Regno, naturalmente in senso cattolico. - Disse che il Ministro aveva lasciata a lui ogni libertà, quanto al modo di svolgere il soggetto, come pure ogni libertà alle scuole di adottarlo o meno.

D. Brizio mi manifestò anche che, dopo varie incertezze, aveva ritenuto ab initio, meno opportuno toccare certe parti più intime e delicate del Domma, in ispecie quanto si riferisce alla grazia e ai suoi effetti nelle anime, perché aveva ragioni di temere che dei Maestri laici non fossero adatti a spiegare quelle materie, e quindi fosse meglio riservarle all’insegnamento che i Parroci e Sacerdoti impartiscono in Chiesa.

Ma mi assicurava che, soprattutto nel Credo, molto chiaramente aveva esplicata la dottrina Cattolica. Di più mi disse che, tanto lui che il Ministro Gentile avevano giudicato doveroso di presentare il lavoro al giudizio della Santa Sede. E questo fu ciò che pienamente mi ha tranquillizzato. Da indagini poi da me fatte venni a conoscere mi risultò che il manoscritto, in un primo tempo, era già stato realmente trasmesso alla Segreteria di Stato, la quale aveva incaricato due teologi della revisione, e che il manoscritto era passato nelle mani sicure del Rev.mo Mgr. Bogoncini Duca. E questo mi assicurò di assicurava di più.



















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Mi venne parimente riferito che i due revisori, rendendo il manoscritto a Vostra Eminenza Rev.ma, avrebbero espresso delle riserve generiche, concludendo che lo scritto, una volta corretto, avrebbe fornito alle Scuole un eccellente manuale di letture religiose benché non un catechismo vero e proprio.

Dopo questo parve al Ministro che si fosse creduto aver lui intenzione…………


…….disse che era desiderabile uscisse illustrato con la riproduzione dei migliori dipinti del quattrocento: consigliò due edizioni, una di lusso e una popolare, e aggiunse che io lo toglievo da un imbarazzo per la concorrenza di varie case Editrici. E voleva che il vantaggio andasse a profitto non solo degli orfani dei cinque nostri Istituti di Venezia, ma per tutti gli orfani sparsi nelle varie case d’Italia.

Per trovarmi pronto a tale lavoro e assolverlo in modo degno, io ho dovuto in questo frattempo, fare acquisto di una Linotype modernissima per cento trentacinque mila lire.

D. Brizio mi scrisse poi che, riavuto il suo manoscritto alla fine di agosto, con le osservazioni dei due Esaminatori,  pieno di buona volontà lo riprese in mano, e vi si uniformò in tutto minutamente: chiarì; aggiunse, corresse, modificò. E, rinunziando alla sua opinione prima, in omaggio alle indicazioni avute, vi aggiunse dei Capitoli sui Sacramenti, sulle Virtù Teologali, sul Culto ed anche sulle Solennità dell’Anno Cristiano.

La Libreria Editrice era impegnata, naturalmente, a chiedere la definitiva Revisione Ecclesiastica, come si usa sempre. Era ovvio che, pubblicandosi il libro fuori Roma, la revisione fosse chiesta fuori Roma; né alcuno doveva sapere che già in Vaticano si era veduto tutto; né i rapporti che in questa circostanza erano corsi tra la Segreteria di Stato e il Ministro della P. I.

Quanto a noi poveretti, Eminenza Rev.ma, Le posso umilmente, ma sinceramente dire che, per la grazia del Signore, mai avremmo sognato di far cosa che non avessimo ritenuta pienamente conforme non solo alla nostra Santa Fede e alla Chiesa, nostra Madre, ma ai desideri del nostro santo Padre Pio XI.



















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Primo è Nostro Signore Gesù Cristo, è il Papa, Sono i Vescovi , è la Chiesa, è la Fede Cattolica, e poi, molto poi, è la vita e il pane.

Figli umili e devoti della Santa Romana Chiesa, per grazia di Dio, siamo nati: figli umili, devoti, obbedienti e amantissimi della Santa Romana Chiesa - Deo Adiuvante - vogliamo vivere e vogliamo morire.

La mano della Santa Madonna ci ha condotti fedelmente sin qui; la mano materna della Santa Madonna ci condurrà misericordiosamente sino alla fine e sino al paradiso,  come ad ogni momento La supplichiamo: - e ci darà di consumarci di amore dolcissimo e di fedeltà a Dio, al Santo Padre Pio XI, Vicario in terra del nostro Dio e Redentore Gesù Cristo e alla Santa Madre Chiesa.

Ciò detto, voglia concedermi, Vostra Eminenza Rev.ma di manifestarLe, per la verità e carità fraterna verso il D. Brizio, che a me pare di averlo trovato animato da ogni migliore volontà e meritevole di conforto.

Infatti mi disse che fu lui ab initio a volere che il suo manoscritto fosse mandato alla Segreteria di Stato, e poi ad insistere che gli si facessero tutte le osservazioni particolareggiate per potervisi uniformare, come mi scriveva di aver poi fatto pienamente.

Delle difficoltà che ora ci sarebbero, (forse perché ancora si ignora che D. Brizio ha corretto e completato il suo manoscritto, uniformandosi a tutte le più minute osservazioni), ho ritenuto di dover informare riservatamente lo stesso D. Brizio, intanto che il Ministro non ha ancora mandato lo scritto. In che posizione mi sarei venuto a trovare col Ministro? Dopo aver pregato, mi parve questa la via più diritta e più sicura, onde evitare col Ministro posizioni incresciose.

Ritengo che D. Brizio verrà da Vostra Eminenza Rev.ma per dare ogni spiegazione che possa occorrere, e per fare quanto l’Eminenza Vostra, nella Sua saggezza, crederà di consigliargli.

E dacché il D. Brizio verrà, come spero, dall’Eminenza Vostra, mi permetta di dirLe che, oggi specialmente egli è Sacerdote che può rendere alla Santa Sede grandi servigi, data la sua intimità con Mussolini, e l’ascendente che ha su di lui e su alcuni









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uomini del Governo. La sua relazione con Mussolini data da molti anni, ed egli può su Mussolini molto, ma molto più che non potesse Semeria su Cadorna.

E` persona di cui Vostra Eminenza si può fidare per la sua correttezza, ed egli di Vostra Eminenza Rev.ma e del Santo Padre mi ha sempre parlato con altissima stima e venerazione.

A codesto manuale di religione ha lavorato per mesi interi rinunciando ad ogni compenso per sè benché poverissimo, e anche a vedere stampato il suo nome sul frontespizio.