V079T022 V079P022   

[Copia dattiloscritta]

Febbraio 19I0

Dalla “Piccola colonia agricola di sant'Antonio” (don Orione)   

Preghiamo!

Oh! se tu sapessi, cos'è pregare!

Oh se Dio ti accordasse la grazia di amare la preghiera! Come la tua anima sarebbe serena ed il tuo cuore buono! Come brillerebbe sul tuo viso la gioia dolce e piacevole, anche se le lagrime sgorgassero dai tuoi occhi! Pregare è, anzitutto, col primo grido che sgorga dal cuore e dalle labbra, un avvertire Dio che vogliamo parlargli, e Dio ha la bontà di essere sempre disposto ad ascoltarci; e - come osare a dirlo? - colla puntualità e l’esattezza d'un servo fedele, a questo primo grido della preghiera; Egli si mostra all'anima con un amore ineffabile: Eccomi, dice, a te che mi hai chiamato; che cosa vuoi da me?

Pregare, è un restare durante tutto il tempo che dura la preghiera, in compagnia di Dio, come in visita presso di Lui, colla certezza che non si annoia mai, qualunque siano gli argomenti dei quali si parla, le domande che gli si fanno... anche quando, non gli si dice niente, e, ad esempio del buon paesano di cui parla il Curato d'Ars, ci si accontenta di guardare Dio, e di essere guardato da Lui.        







V079P023


Pregare è fare presso il buon Dio ciò che fa il bambino presso sua madre, il povero presso il ricco avido di fargli del bene, l’amico presso colui al quale preme mostrare il suo affetto.

Pregare è tenere in mano la chiave di tutti i tesori celesti  è penetrare in mezzo alla gioia, alla forza, alla misericordia, alla bontà divina... è ricevere in tutto il proprio essere, come la spugna immersa nell'oceano, ricevere senza sforzo l’acqua che la circonda, quella gioia, quella forza, quella misericordia, quella bontà e portarsela con sé stessi.

Oh! sì, se tu sapessi pregare, se ti piacesse pregare, come la tua vita sarebbe dolce, utile, fruttuosa, meritoria!

Non vi è nulla che elevi l’anima come la preghiera! Dio, che si è abbassato in certo qual modo fino all'anima, la fa salire lentamente con sé nelle regioni della luce e dell'amore, e, finita la preghiera, l’anima ritorna al suo lavoro quotidiano, coll'intelligenza più pronta e con la volontà più attiva.

Preghiamo, anime buone, preghiamo!