V079T051 V079P067
[Minuta]
Roma,
Rev.mo Padre Abate
di Grottaferrata
Ringrazio
della Sua lettera, e, onde non nascano altri
equivoci sempre spiacevoli, rispettosamente faccio rilevare che nel
colloquio intervenuto alla Badia, alla
d io
non ho sostanzialmente chiesto in
che la pratica esecuzione, sic
et simpliciter,
della convenzione già prima da ambo le parti firmata
accettata e firmata non so quindi comprendere di quali estremi
sacrifici V. Paternità intenda parlare.
Quando
ho letto
L'unica cosa su
cui anche P. Guglielmo
che ho gradito in più , anche per il benevolo interessamento di
che mostra in ciò il Rev.mo Padre Guglielmo, furono le 400 lire in
più quale emolumen offerte
quale compenso per la
una Messa festiva computando elemosina festiva in lire 5. Non
ho chiesto gli arretrati.
Quando
Il Santo Padre non mi parlò
disse di mettervi due Sacerdoti, me ne parlò invece Padre Guglielmo
e poi
se ne parlò al
anche alla Badia, ed
ma avranno certo rilevato che mi sono limitato a rispondere che
ben volentieri li avrei messi
purché
avessero
fosse risultato che avevano da vivere
e
non si dovesse andare andasse pitoccando di casa in casa.
Non potevo rispondere diversamente.
Io
del resto fui sempre
e sono sempre del parere di mettere due
Sacerdoti,
ma Vostra Paternità vorrà pur riconoscere che le cose erano al
punto che non aveva modo di vivere neanche per
uno,
poiché con 700 lire annul
oggi certo
non si
un Sacerdote non vive. Nessuno al posto mio avrebbe potuto rispondere
diversamente.
Quanto
al Don Enrico, lo proposi anche
in via anche provvisoria dopo
parendomi nel Signore che ciò fosse di bene alle anime della
Parrocchia e dirò
anche nell’interesse
anche al Monastero sotto ogni
più riguardi.
Io
non ho
Per delicato riguardo non ho fatto mai il nome del Papa né ho
creduto
crederei mai
dovermi valere di quanto il
S. Padre
ho sentito dal
S. Padre
da Lui ma
posso dacché Padre Guglielmo e V. Paternità unicamente perche P.
Guglielmo e Vostra Paternità possano valutare e non lo avrei tirato
in ballo
se il Padre Guglielmo e Vostra Paternità non mi
poi
mi avessero scritto che il Santo Padre non vuole più
il ritorno di Don Enrico a Grottaferrata.
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Io
questa
Dunque anche perché non si pensi che facendo quella mia proposta io
volessi
proponessi qualche cosa che il Papa non vuole, dirò che il
Sua Santità non ha
detto
disse di togliere il Don Enrico o almeno
per lo meno mi lasciò libero, poiché avendogli posta
la precisa domanda
detto che lo avrei tolto subito se Egli desiderava che lo togliessi,
Egli si degnò dirmi
rispondermi che non
questo
non mi diceva questo e “che
anzi vi erano stati parecchi a raccomandarglielo”.
Sono
stato ancora a Grottaferrata, sono stato a Frascati, ho fatto
un'inchiesta molto
serena alta)
serena, e ho sentito con piacere che
tutti, ad una voce,
sono col Don Contardi. Lo facevo anche nell'interesse della Badia.
Io al Santo Padre non dissi nulla, non scrissi nulla, non mi sono rivolto a nessuno, fuorché al Crocifisso.
Avranno
ben compreso
rilevato che, quando si parlò di metterne due, ho risposto di sì,
“purché
sempreché
ci sia da vivere,
senza dover
mendicare il pranzo o la cena in questa o quell’altra famiglia”.
Non mi hanno parlato di Don Enrico affatto.
Quando
mi
dissero
Padre Guglielmo mi scrisse che era volontà del Santo Padre la
rimozione di Don Enrico, io neanche dissi che a me ciò non
risultava, ma ho scritto a Lui che, fatta astrazione da tutto, io e
tutti noi vogliamo col divino aiuto, essere figli obbedienti ad ogni
desiderio del Santo
Padre
Vicario di Gesù Cristo. Non
Certo
mi spiace assai che persone turbolenti
del paese abbiano ricorso al Santo Padre contro il Monastero; ma io
prego credere che questo affatto ignoravo e
mai ho detto parola che potesse e non
né mai mi sarei venuto
a l
lagnato del
modo
col Santo Padre né sarei ritornato, se non fossi stato pregato
chiamato da Padre Guglielmo per ordine del
S. Padre
di Sua Santità.
Quell'altro che io ho letto, non era che una più esplicita dichiarazione dei patti prima fatti.
Io
non dovevo allontanare il Don Contardi, come mi si era chiesto, in
modo sotterra
che egli neanche più pot
venisse a ritirare le sue poche robe. Questo
si fa
Questo mi sarebbe stato facile e comodo. Sarebbe stato un
provvedimento odioso e ingiusto, da ricordare quella brutta pagina
del Manzoni, dove un povero P. Provinciale e un Conte Zio buttano il
pov
Padre Cristoforo dalla Lombardia a Rimini, a piedi, con un pezzo di
pane nella sporta. Perché
col suo spirito. No, quella che potè pare la misura Io manderò a
Grottaferrata un sacerdote
Caro
Padre Abate, se il Don Contardi avesse visto e taciuto,
Don Contardi non avrebbe avuto l’ostracismo dalla Badia; ma egli
vide ed ha parlato con chi doveva parlare ed ha dovuto insistere,
come
per togliere
onde impedire scandali nella Badia, e di là nasce
la guerra, dalla passione: bisognava allontanarlo e che neanche
venisse
potesse ritornare a riprendersi le
sue
i suoi poveri stracci!
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Con
quello che danno
E crede Lei che con lire 2500 oggi
non so se in
tre 4 non possano vivere pensi
poi se si
senza tener conto che si dovessero dedurre lire 300 per le Suore etc…
Mio
dovere è
era semplicemente questo: venire con ogni migliore disposizione
sentire Padre
Guglielmo
la volontà e i desiderî
del Santo Padre, Padre Guglielmo, i Monaci, in più il Vicario
Capitolare di Grottaferrata e fare una coscienziosa inchiesta molto
serena ed elevata.
Togliere
Don Enrico anche dagli Squarciarelli, se egli mi risultasse colpevole
di tale
pro
qualche cosa; difenderlo
e
insistere che tornasse al suo posto di lavoro se innocente e
calunniato
meritevole di essere sostenuto.
In
ogni evenienza ubbidire ai desiderî
del Papa senza discutere affatto quand'Esso avesse detto
espresso il semplice desiderio di mettere un altro a Grottaferrata.
Questo
il Papa non mi disse affatto anzi mi aggiunse che parecchie persone
glielo
gli avevano raccomandato il Don Enrico per il bene grande che ha
fatto, bene che non viene negato neanche dai suoi
Monaci.
Vi deve essere dunque una ragione per cui questi lo vogliono tolto. E la ragione è questa.
I Monaci e Padre Guglielmo invece vogliono l'allontanamento di Don Enrico ma nulla mi dissero di serio contro di lui da renderlo tale da meritare un simile ingiusto ed odioso provvedimento. La Curia di Frascati e la popolazione di Grottaferrata vuole il suo Parroco
Caro e venerato Padre Guglielmo,
Io
La mia risposta alla Sua non
può e non deve essere che
è semplicemente questa: nulla più amo
e
desidero che di fare la volontà del S. Padre: questo per divina
grazia, è stato l'amore di tutta la mia povera vita.
Preghi per me sempre, e mi abbia in Gesù Cristo e nella Madonna SS.
per suo aff.mo servitore