V079T365 V079P366
[Minuta]
Mio caro e buon Padre,
Sono giunto stasera, e ho trovato la lettera di Vostra Eccellenza Rev.ma: sit Nomen Domini benedictum!
Ho
rimesse le due lettere
che erano accluse, e perché è
tardi mi
piace scriverVi
Vi scrivo non potendo venire.
Vi
ringrazio e Vi benedico di tutta
la vostra
tutto, e sia benedetto il Signore di tutto; io Vi voglio monto più
bene in Domino: voglio riposare nel Signore sempre, e ripongo
sento, per la Sua grazia, un'illimitata fiducia nella Sua bontà.
Sento
che sono molto peccatore e indegno di essere figlio di Dio e
Sacerdote nella Sua Santa Chiesa: voglio vivere e morire da vero
figlio della Santa Chiesa e mi affido pienamente ai suoi
Vostri santi piedi come roba della Santa Madre Chiesa Cattolica.
Quello
che Vi ho domandato ripetutamente l'ho fatto come un figlio a suo
Padre, e Ve l'ho domandato per amore di Dio, è un voto che ho fatto
in un momento di grande misericordia sull'anima
mia
ma non ve lo domanderò più: sia fatta la volontà del Signore, non
voglio altra cosa.
No, non Vi darò dei dispiaceri, benché sento di essere un povero miserabile peccatore, e tremi al pensare che ve ne posso dare.
Tra
me che scrivo e piango e il Signore Nostro Gesù Sacramentato non c’è
che pochi passi, e Lui vede che non mento: no, non vi darò dei
dispiaceri, colla
con la sua grazia di
Dio.
Che se pel mio bene e della Diocesi non mi voleste più in Diocesi, ditemelo che me ne andrò quietamente, e nessuno saprà mai niente, e pregherò per Voi come un figlio può pregare per sua madre.
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Piuttosto
che darvi dei
dispiaceri vorrei uscire di Diocesi, piuttosto, fatemi
la carità di
se v'accorgete che ve ne do per mia debolezza, cosa volete che vi
dica? Cacciatemi via, o ditemi nel
Signore
va!
Se
volete
credeste che qui metta uno
dei miei
un altro, ditemelo
che
lo metterò: vi darò la lista dei Sacerdoti, metterete
quello che crederete meglio per la Casa.