V080T038 V080P074
[Brano di lettera]
... per il lavoro fatto forse dalla Contessa, dopo che essa ricevette la tua lettera, allora capirai che non agiva per interno e sincero riconoscimento del suo modo di trattarci, ma
per cause esterne, e noi ci saremmo sempre trovati non bene con un uomo che crede a tutto ciò che le sue monache gli dicono, e ci ha condannati senza neanche sentirci, tanto che parlò non bene del nostro lavoro e in Vaticano e con Cardinali e altre persone.
E noi saremmo sempre stati alla mercé della lingua di qualunque Suor L.,…e subiti o tollerati, e trattati come persone a Lui ostili.
Che se invece era un ricredersi delle gravi accuse che mi fece, e delle prevenzioni ostili e del danno che ci fece, - perché - con santa sincerità nel Signore, in tutti questi 15
giorni non mi scrisse una parola, - dopo la tortura di più ore, tortura morale dolorosissima, a cui mi sottopose quando fui da Lui, per la visita di congedo?
Capirai bene che, se non avrò un ordine dal Vaticano o una lettera del V. che sia tale da tranquillizzarmi e da mettere le calunnie delle Suore a posto, e mi si prometta di riparare a tutto il male che ci si é fatto presso Roma, - io non posso in coscienza - non per me, ma per la Congregazione – continuare nell'opera a pro’ degli Orfani di Avezzano.
Dopo tutti i sacrifici e strapazzi e pericoli di vita per i suoi orfani quella fu la ricompensa: si tentò, e in parte si riuscì, di gettare le più brutte ombre sul lavoro fatto con l'ajuto del Signore e anche sul buon nome e onorabilità della vita!
Tu non sai tutto, caro mio Don Contardi…