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[dattiloscritto]

       Anime e Anime.

       Tortona, il XXI Gennaio XXI

Buona figliuola del Signore,

(Suor Maria Vittoria a S. Sebastiano)

In risposta alla vostra buona lettera del 15 corr.,

I L'accettazione di due Orfanelle significherebbe iniziare un Orfanotrofio femminile; non é quindi cosa cui possa rispondere, come comprenderete, con facilità.

Intanto mi occorrerebbero dei dati:

a) c'è il posto? e per quante orfanelle ci sarebbe posto?

b) che cosa pagherebbero mensilmente oltre il corredo? e quale vitto esigono?

E la manutenzione del corredo continuerebbero a farla i nonni? o i parenti?

c) E, morti i nonni, chi penserebbe?

d) Se si accettassero queste due orfanelle proposte, occorrerebbe altro personale a San Sebastiano? e quale e in che numero?

e) Siamo liberi, in caso, di trasferirle anche altrove, come ad es. a Stradella?

Colà si é ora iniziata una Casa, con cortile a sé , e con 13 belle camere e un grande magazzeno, in località centrale, ma tranquilla e forse più adatta che S. Sebastiano per tenervi fanciulle, - essendo luogo più centrale e una vera cittadina, più bella e più, forse, salubre di Tortona.

II Quanto al laboratorio dalle 20 alle 22, qui a S. Bernardino si fa fino alle 9½ di sera, cioè alle 2I½ e ci vanno alle 7½; forse proteste fare così anche voi altre, se non

possono venire in altra ora.

Però, su questo, vi lascio libere di diportarvi in Domino come meglio le circostanze e il paese nella vostra saviezza prudente vi consiglierà di fare.

Pregateci un po’ su, e poi decidete con santa libertà , come Dio vi ispira.

  

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III Quanto alla Maestra Nava, a me é parso, già da tempo, che molta parte di torto venisse dalla parte delle Suore.

Mi piace che si prenda dalla madre della Maestra e dalla Nava tutto quello che essa sa dare, e vuole dare, e può dare, senza sofisticheria, senza monasticherie balorde.

Iddio e l'amore di Dio e il bene e lo spirito religioso, non ista più tra le vostre mura che tra le loro mura, e, peggio, non istà nelle grettezze né nelle forme di una pretesa pietà

che é contraria alla verità, alla carità, alla umiltà : non é la pietà né la vita di religione insegnata da Nostro Signore.

Voglio che, con tutte le Suore, ma specialmente con chi viene al vostro Istituto - com'è la Nava - si usi discrezione grande e sobrietà e che si vada con grande amabilità e dolcezza, e che neanche si stia attaccati agli esercizî di pietà: alla pietà sì, - agli esercizî di pietà , non sempre: altro é la pietà solida, ignita, - altro le pratiche di pietà , che, talora, conviene anzi lasciare, avezzandosi a conservare il cuore caldo e ben unito con Dio, anche negli affari o nelle varie occupazioni del nostro ufficio.

Io desidero che la Nava sia aiutata, non che sia allontanata: desidero che sia compatita, e che si usi con essa come con una che ha bisogno d'una mano amica, e anche di due mani, e di qualche cosa di più: ha bisogno di trovare un'anima, una carità di sorelle, non dei bronci e della indifferenza.

Vi prego dunque di regolarvi in Domino così, e Dio vi benedirà tutte e prospererà le vostre opere, come (io) vi benedico.

Sono in Gesù Cristo dev.mo servitore

      Sac. Orione

      della Divina Provvidenza