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[Minuta sulla Carità]

   in una ardente giornata del secolo IV dell'era cristiana un soldato romano entrava con la sua legione in Tebe di Egitto. Egli era di famiglia pagana.

I suoi compagni spossati dalla fatica e dalla fame già cominciavano a cadergli d’intorno, quand'ecco dalle case dei vicini recinti uscire uomini d. f. che mossi a compassione recavano soccorsi e con sollecitudine delicata e paziente a chi medicavan ferite, a chi portavano cibi e bevande per ristorarli.

Domando chi fossero quegli ignoti benèfici.

Gli fu risposto che erano cristiani.

Nella notte egli non dormì meditò, pianse - quindi uscendo dalla sua tenda ed agitando la spada verso il cielo azzurro esclamò: O Dio dei cristiani, che comandi agli uomini di tanto amarsi l’un l’altro, anch’io voglio essere uno dei tuoi adoratori!

Poco tempo dopo quel soldato riceveva il battesimo, diventava un Santo, un apostolo di bene, di carità.

Quell'anima guerriera che non era mai stata domata dal ferro fu vinta dalla carità.

O com’è bella questa virtù! Il Paradiso stesso non sarebbe Paradiso senza di essa, perché un Paradiso senza carità sarebbe un Paradiso senza Dio.

Deus Charitas est. S. Giov.

Un male spaventevole divora ancora il mondo la società , é l'egoismo.

E qual meraviglia che talora la carità sembri ritirarsi dal mondo, come colomba che si alza a volo per non posarsi sul fango?

La carità viene da Dio, é un dono che Dio fa a coloro che osservano i suoi Comandamenti e vivono del suo spirito: essa è soave e dolce, é forte e costante, é illuminata e prudente, é umile, annega sé stessa, compatisce gli altrui difetti, gode del bene delle del prossimo, é onnipossente e trionfatrice di tutte le cose, é pronta ad accorrere a tutti i bisogni dei fratelli, la carità é sola quella che edifica e unifica in G. C.

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Bisogna arare G. Cr. in noi e incarnare direi il Vangelo di Cristo per avere avere la carità in noi.

La carità non é realizzabile se non é animata dal soffio ardente della religione, e non d'una religione qualunque, perché solo il Cristianesimo, tutte le altre escluse, seppe realizzare questo ideale: non c'è carità fuori di Cristo e del suo Vangelo.

Con G. Cr. e a partire da Lui la religione diventa ispiratrice di carità e con lei é talmente congiunta che la religione senza amore del prossimo non é riguardata che come una indegna ipocrisia.

Sentite il codice di Cristo: se tu ti presenti all'altare per offrire un sacrificio, e quivi ti sovviene d'aver qualche rottura contro il tuo fratello, lascia il tuo dono davanti all'altare, va prima a riconciliarti col tuo fratello, e, tornando, farai la tua offerta.

Cristo c’insegna che non possiamo aver pace con Dio se siamo in discordia col n./ fratello.

Non solo la carità é divenuta condizione indispensabile di religione, ma ne é la sua espressione più sublime.

Chi potrà meritare la più bella lode? - Verrà un giorno in cui Gesù chiamando gli eletti alla sua destra, dirà loro: venite, o benedetti dal Padre mio, avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete, e mi avete dato da bere    E ai reprobi rivolgerà sdegnato il rimprovero: andate maledetti, voi siete stati egoisti.

Per Gesù Cristo amor di Dio e amor del prossimo sono comandati quasi da un medesimo precetto, - onde al Dott.r della legge, che gli domandava quale fosse il primo comandamento, rispose: Dilige Deum tuum... secundum autem simile est huic: diliges proximum tuum sicut te ipsum.

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Ecco perché nella nostra Chiesa la forma più solenne e classica dell'amor di Dio é l'amore del prossimo.

Gli Dei pagani abitavano l'Olimpo, lassù se la passavano allegramente non occupandosi dell'uomo che di quando in quando, per trastullo, fra l’uomo e la divinità nessun rapporto intimo.

Il Dio dei cristiani l'unico, il vero Dio é invece un Dio appassionato che ama l'uomo come si ama un figlio: pater noster, - che non ha esitato a sacrificare il suo stesso unigenito: sic Deus dilexit mundum.

Gesù Cristo Dio e Redentore é il divino emblema di questo amore.

Deus charitas est!

Oh ci mandi la provvidenza gli uomini della scienza, ma ci mandi insieme gli uomini dal gran cuore, gli uomini della carità che solo potranno calmare l'affannata umanità.

(Corculum quod facit homines)

   che accanto a certe alle anime grandi della fede e della carità nelle quali Iddio ha stampata più vasta orma, io ne vedo di più modeste, le più modeste siamo, dobbiamo essere noi, tutti noi apostoli umili di pace, di bene, di amore, di carità.

Siamo uomini intelligentemente buoni, soggioghiamo le nostre passioni, non consideriamo il bene altrui come danno nostro, ma gioitene come di un vantaggio vostro.

In cielo sarà appunto così come ce lo esprime anche Dante colla sua sublime poesia:

Qui riposa in Cristo chi fece del bene a molti e avrebb…

O la carità ! rasciugherebbe tutte le lagrime e farebbe della terra un piccolo Paradiso!

Essa é descritta dall'Apostolo: essa é anzitutto casta, é paziente, é benefica, non é astiosa, non é insolente, non s’irrita, non pensa male, non gode dell'ingiustizia, ma suo

godimento del godimento della verità , e non può venire che da un cuor puro, da una buona coscienza, da una fede sincera.

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Nella piccola cerchia in cui si spiega, si svolge la nostra azione fra le persone che ci circondano, siamo apostoli di bene, o fratelli, - facciamo regnare la bontà, la carità colla mitezza del cuore, con la gentilezza del tratto, compatiamoci, tolleriamoci, ajutiamoci, diamoci la mano: che é la vita che vuol essere se non darci fraternamente la mano e camminare insieme? Tenendo alto lo sguardo e il cuore?

P. Felice del Manzoni. = In hoc cognoscent omnes si diligatis invicem, sicut dilexi vos!

Se altri non ci amano amiamoli noi! e il nostro cuore si riempirà di gioja, si riempirà di felicità e vivremo di Dio. Deus caritas!