V080T110 V080P180
[Minuta]
...
avuta sub
chiara, inequivocabile e pronta, e te lo ripeto per iscritto: va
avanti, e amala la
in Dio e ama Dio in essa.
Poi
mi
hai volevi
che mi pronunciassi circa il tempo. E ti scrivo specialmente per
questo.
Senti,
caro mio Edoardo, é da qualche tempo che ogni tanto ti vedo
trovo in uno stato di spirito che mi fa tanta pena, onde ritengo che
tu non sia in
piena salute.
Tu,
sei
troppo eccitato piuttosto,
preghi poco e oggi non saresti spiritualmente
preparato
al
a sposarti, in
realtà
tu stesso devi sentire che sei troppo poco cristiano, sarai un
cristiano di teorie, non di vita vera
e pratica:
a quel Sacramento, , che S. Paolo caro mio chiama Sacramentum
magnum
bisogna prepararcisi in ben altro modo che con delle scenate se si
vuole desideri
essere quale devi e che la benedizione di Dio discenda su di voi, vi
conforti e vi segua per tutti i passi della vita.
Tu,
invece, vedi il bene, e
sovente di frequente ma
troppo spesso lo lasci, e
cadi
se pur non fai il male.
Sei
permaloso ed altr
eccitatissimo alterato
di nervi. E
anche nei modi non sai trascen
Non sai moderarti, non sai frenarti, sei in uno stato che non sei più
padrone di te né de’ tuoi nervi, ma
anche, forse, quanto alla tua condotta,
- evidentemente sei malato ed hai bisogno di curarti. e trascendi in
grida eccitate e tratti [e]
vedi le cose come
con l'occhio di bue e molte croce te le crei da te ad esem. in certi
momenti tratti la tua povera e santa mamma come non faresti con
una serva.
No, così non va! Così non va!
Non sei cattivo, tutt'altro!
Se
domani
ti sposassi così, in questo tuo stato, non potrei, in coscienza,
dirti di [sì]
dopo pochi mesi chissà cosa va a capitare o di quella povera figlia, - pur non volendolo e senza darti gran conto, tu ne farai una martire!
Onde,
se mi chiedi se devi continuare e sposarla, ti
dico sì!
ma se mi chiedi quando? ti dico: curati.