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[minuta – per terzi (Bianchi?)]
Carissimo zio,
Mi è giunta questa lettera.
Già lo sapevo da mamma, ma stavo tranquillo che il Prof. Cerrati avesse portata la mia risposta, e che non sarei stato costretto a ciò che ancora non mi sento.
Come
dissi al Sig.r Don Orione e ho scritto anche a te, caro zio, sì, mi
pare di dovermi consacrare tutto a Dio; ma, secondo il consiglio del
mio Confessore, non è ancora tempo
opportuno che io
metta la veste.
Io
stesso
poi stesso
proprio
sento di non essere anc
preparato ancora
a questo passo decisivo, e che ho bisogno di riflettervi bene e di
pregare e di diventare più buono.
Te
l’ho scritto pure e quella lettera che avrei
volevo prima dare la licenza; era per avere più tempo e più
giudizio.
Se
la mia sarà, come spero, vera vocazione, non temere, caro zio, che
qui io la perda poiché xxx
qui è dove mi è nata in cuore e qui è dove essa si chiarirà di
più, e si fortificherà coi Sacramenti.
Come
tu sai mi sono messo nelle mani della SS. Vergine e
il suo
e ciò fu il 15 di Agosto.
Bene, ora lasciatemi un po’ così: facciamo un passo alla volta.
Se
la Madonna mi farà
la grazia
concederà la grazia di diventare Sacerdote quale tu puoi desiderare
e
voglio darmi a lavorare salvare anime
e voglio onorare l’abito che porterò e la nostra S. Religione,
vivendo proprio come si deve da un vero Sacerdote.