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[Copia dattiloscritta]

S. Paolo, l'instancabile Apostolo della carità.

Vorrei avere la lingua di un Angelo, di un Serafino, vorrei avere il cuore di S. P. quel cuore al quale S. Giov. Gr. disse che il cuore di Paolo era il cuore di Cristo.

Ho l'onore di trovarmi qui mentre già siamo quasi alla vigilia di quella dolce solennità, che strappò [a] S. Paolo quella esultante esclamazione: ecco apparve la bontà e l'amore di Dio Salvatore nostro.

Vengo a dirvi qualche cosa di quella carità che é il carisma più perfetto, perché é il precetto proprio del Signore e l'amore più sacro e più dolce amore di Dio e del prossimo: e chi lo vive é cristiano e chi non lo vive, chi non l'osservi, chi lo viola non é più compartecipe della vita di Cristo e della sua Chiesa.

Quando si vive di questo spirito, si mette sempre gli altri innanzi a noi, contenti di servire in tutto il Signore e i fratelli, gli uomini, tutti gli uomini, senza distinzione e con diligenza, con fervore, con soave letizia, non altro atten[den]do che i compensi promessi dalla celeste speranza.

Amiamoci scambievolmente: chi ama il prossimo suo adempie la legge. Anzi, la carità non solo adempie perfettamente la legge, ma la esaurisce con una perfezione che la vince e la supera. (ai Rom.)

Allora, perdonare il male é poco: non ci lasciamo vincere dal male, ma vinciamo nel bene il male.

E il bene é desiderato col cuore, é invocato nella preghiera, é fatto con le opere.

Allora si comprende qualche cosa della espressione affocata di S. Paolo: Plenitudo legis, dilextio.

Noi dobbiamo amare Dio senza misura, sempre e sopra ogni cosa.

Amare Dio come Egli ci ha amato. Amarlo non a parole e con la lingua, ma sì con l'opere e in verità . (S. Giov.).

Le parole opere sono la prova e il suggello dell'amore.

  

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E quali sono le opere per mostrar noi che amiamo Dio e il prossimo? L'osservanza dei suoi Comandamenti e le opere della carità o di misericordia.

Eccetto che per i fratelli dannati, la carità non conosce limiti.

Dice S. Paolo, per essa non v'ha né ebreo né greco, né circonciso, né incirconciso, né libero né schiavo, ma "in tutti Dio, in tutti Gesù Cristo" l'immagine di Lui: Dio é Padre di tutti, tutti figli di Dio: fatti tutti a sembianza d'un solo, figli tutti d'un solo riscatto.

La carità é come il fiume montano, ha la sorgente in alto. L'agnello svenato.

S. Caterina da Siena la santa e la poetessa del Sangue, la grande italiana e la figlia devotissima alla Chiesa, la Santa del dolce Cristo.

Andiamo alla sorgente, alla sorgente pura e viva. Amiamo gli uomini in Dio: dice S. Agostino, ma unicamente pure a causa di Dio: questa é la vera e la sola carità, ché é il

carisma più perfetto perché é il precetto proprio di Cristo N. S., anzi si direbbe l'unico precetto, poiché tutto s'incentra e sintetizza qui, nell'amore più sacro e più dolce, amore di Dio e del prossimo e chi non lo vive, chi lo viola, chi non l'osserva, non é più compartecipe della vita di Cristo e della sua Chiesa.

Ma chi vive la carità é contento e trova la sua felicità nel servire il Signore e i fratelli, gli uomini, tutti gli uomini senza distinzione, e con diligenza, con fervore, con celeste speranza.

Quando si vive la carità non ci lasciamo vincere dal male e perdonare il male é poco, ma vinciamo nel bene il male. E si comprende allora la parola di esempio Gesù che ha detto: amate i v. nemici. E il bene é desiderato col cuore, la carità [lo] fa desiderare, é invocato nella preghiera, é fatto con le opere. Onde chi ama il prossimo non solo ha adempito la legge: ma la carità la esaurisce la legge, con una pienezza, con una perfezione che la vince e la supera plenitudo legis dilexio.

  

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   Incappò nei malandrini dai quali là sulla strada da Gerus. a Gerico fu derubato, percosso e ferito a morte. Tutt'altro.

Eppure Gesù chiudeva quella sublime evangelica parabola, ricordando al giovane che lo aveva interrogato e alla folla, a me e a voi, o fratelli: va, e tu fa lo stesso.

Spesso si parla di Apostolato per la conversione del mondo a Gesù Cristo.

La carità , non dimentichiamolo, é una delle virtù teologali, di quelle virtù cioè che hanno per oggetto Dio.

Come dunque il Signore ci comanda di estenderla agli uomini, cioè al prossimo? Perché in essi noi riconosciamo supernaturalmente i figli di Dio, ond'è che si potrebbe ben dire trattarsi di un solo comandamento.

Amerai il Signore Iddio e il secondo é simile al primo: sono due aspetti di un solo comandamento.

Ecco la sapienza della formula in uso nel linguaggio cristiano: amare il prossimo per l'amore di Dio.

Dio si é reso sensibile in mezzo a noi nella divina persona di G. C. Egli ha raccolto intorno a Sé come primogenito e capo gli uomini tutti: noi riguardiamo gli uomini come figli di Dio, come fratelli di Cristo, e quindi amarli con lo stesso amore che nutriamo per Lui, e nella carità dobbiamo formare con Cristo un corpo solo.

La carità cris., amore di Cristo allargandosi ad abbracciare i prossimi, solleva e trasfonde in Dio pensieri, affetti, opere, tramutando ogni nostra attività terrena in un inno di divino amore. Allora la carità diventa vincolo di perfezione tra Dio e l'uomo e tra gli uomini fratelli, quando dentro e fuori siamo rivestiti e ardenti di divino amore. E la pace di Cristo, che supera ogni senso, viene a risiedere nei nostri cuori.

Questo santo amore che prende nome di carità , é il risultato della comunione con Gesù Cristo. È il fervore della grazia onde non può stare ed ha bisogno di espandersi charitas natura sui diffusiva est. La carità é diffusiva S. Paolo (Manzoni) si fa tutta a tutti, non può aver ritorte, non vede barriere.

  

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Amiamo Dio e il prossimo in Dio.

La carità é la madre di tutte le virtù, anzi é l'esercizio di tutte le virtù, tutte le virtù finiscono: cesserà la fede, cesserà la speranza, la carità no, la carità dura sempre: é il dolce e prezioso vincolo che unisce il tempo alla eternità, é la perfezione della beatitudine nell'amore che rapisce in Dio.

Oh quanto é bella e sovrumana la carità se essa é Dio: Deus Charitas [est].

Dio é carità che sovra gli altri come aquila vola.

Ha detto S. Giovanni I cap. IV "Universa lex pendet" tutta la legge e i preti profeti.

Se ci amiamo l'un altro Dio abita in noi: Dio é carità, e chi sta nella carità, sta in Dio, e Dio é in Lui.

Ma chi non ama il suo fratello che vede, come può amare Dio che non vede?

E questo comandamento abbiamo da Dio: che chi ama Dio; ami anche il proprio fratello.

La misericordia nasce col Cristianesimo – pag. 239 e poveri - S. Giovanni I

"Saremo trasportati dalla morte alla vita, se ameremo i fratelli". "Chi non ama rimane nella morte”.

Ora se uno avrà dei beni di questo mondo, e, vedendo il suo fratello nella necessità, chiuderà il cuore, - come la carità di Dio sarà in lui?

In questo si riconoscono i figli di Dio, ma chi non pratica la giustizia e non ama il suo fratello non é di Dio, dare la vita per i fratelli!

Siamo amanti dei fratelli, misericordiosi, non rendiamo male per male, ma bene per male, e benedizione - qui seminat de beneditione - per male di quello che uno avrà seminato, quello mieterà .

Non stanchiamoci dal fare il bene, facciamo del bene a tutti, massime ai compagni di fede.

Il bene dobbiamo farlo bene, rinnoviamoci nella carità.

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Non sono i miracoli che ci rendono cari a Dio, bensì la grazia, la virtù, la carità.

La carità comanda di non appartarci in una comoda bastevolezza, ma di sentire e avere compassione fattiva per i dolori e i bisogni degli altri, dai quali non dobbiamo riguardarci separati, mentre sono una sola cosa con noi in Cristo.

Mihi vivere Christus est.