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[Minuta]

a tavola

Si mangia per vivere, non si vive per mangiare. La sobrietà é vivamente raccomandata e per la salute, longevità, e per la moralità - chi mangia e beve troppo sente le passioni, cadrà - rovina la macchina dello stomaco - il Duce - Bisogna unire alla mortificazione la urbanità, la gentilezza.

A tavola alla sua ora - i ritardatari - il nostro Vis. Apost. giunto al posto in piedi etc, fino a che il padrone non sieda.

Non fare scricchiolare sedia, panca, niente rumore con le stoviglie.

Né troppo discosto né troppo vicino, non puntare i gomiti, non stendere le braccia, vi terrai appena sopra le mani.

Tovagliolo, non nettarvi le mani, non i piatti non le posate, non il sudore, non gli occhi - solo per pulire le labbra –alla bottonata più educato sulle ginocchia.

Non rimboccare le maniche - il pane a sinistra; si taglia, non si rompe, a meno non vi sia il coltello: non si appoggia al petto, non si addenta: non si sbricciola su la mensa, ma sul piatto.

Le posate a destra, il coltello davanti, il bicchiere a destra, il pane a sinistra.

I cibi si portano alla bocca con la destra, con la destra si taglia la carne, si saluta con la destra, si toglie il cappello sempre con la destra, si scrive con la destra, si tocca la mano con la destra, si fa il + con la destra.

Niente precipitazione: masticare bene: prima digestio fit in ore.

Non dimostrarsi impaziente - il piatto all'orlo della zuppiera o tarina - il cucchiaio con la destra, non come una pala: tra l'indice e il medio con la 2da metà appoggiata al

pollice deve essere portato alla bocca per la punta, senza introdurvelo tutto.